Regia di David Lowery vedi scheda film
Alla Disney va dato atto di credere fieramente nelle proprie iniziative: altrimenti, perchè darsi la pena di fare un remake di una sua produzione, non tra le più remunerative di una lunga serie di grandi successi, e affidarla per di più ad un regista che viene dal cinema indipendente, con effetti speciali importanti e nomi di peso nel cast? "Elliott, il drago invisibile" era uscito nel '77, a tecnica mista, con apparizioni più corte del drago animato in mezzo ad attori veri e propri: la versione 2016 ne riprende lo spunto, con un drago che ha il potere di rendersi invisibile, che stringe amicizia con un bambino, mostrandosi solo a lui, ma l'ambientazione ed il contesto sono molto diversi, visto che il film originale era ambientato in una città di porto, e qua invece la storia si svolge nel verde silvestre. Il drago, che in versione cartoon era un rettilone classico, con un ciuffo rosa, qua ha un muso da cagnone ed è ricoperto di una pelliccia verde che lo aiuta a mimetizzarsi: oltre al vivace Oakes Fegley, da apprezzare il defilato e composto contributo di Redford e la grazia della Howard. Siamo chiaramente nell'ambito di un cinema per bambini, però il film di Lowery è ben fatto, e ha uno spirito educativo, dato che sottolinea la necessità di lasciare ancora spazio alla natura e di non forzare la mano nell'avanzare l'impronta umana dappertutto. I cattivi sono in realtà più stupidi che altro, e verso il finale, all'inevitabile nota malinconica che salva la pellicola da una ricattatoria conclusione in cui tutto scivola via senza problemi, l'ultima sequenza, che rimette alla Natura l'equilibrio di cui il pianeta necessita, non può non suscitare simpatia.
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