Regia di Billy Ray vedi scheda film
Nella Los Angeles impaurita del dopo 11 settembre viene trovata una ragazza che è la figlia di una agente di polizia (una Julia Roberts mai tanto brutta e invecchiata). Il responsabile dell'omicidio è un ragazzo (Cole) infiltrato da un funzionario della Polizia (Kelly) in una moschea, e ritenuto per questo intoccabile. Un amico della madre della vittima (Ejiofor), dopo avere tentato ogni via legale, tredici anni più tardi crede di poter riaprire il caso giudiziario avendo trovato negli schedari crackati della polizia penitenziaria il nuovo profilo dell'assassino. Ma i poteri forti governativi, il doppiogiochismo di una giudice (Kidman) e le omissioni della madre della vittima gli renderanno assai difficile il compito, che avrà un esito inaspettato.
Remake, a soli cinque anni dall'originale, del film premio Oscar diretto dall'Argentino Campanella. L'azione si sposta di tempo e di luogo, il titolo perde completamente di senso, la quota di violenza cresce e il tasso di recitazione diminuisce in maniera abissale, con la Kidman imprigionata nell'immobilismo del botulino e la Roberts monodimensionale. Tirata per le lunghe, con nessi poco credibili e buchi di sceneggiatura, l'opera terza diretta da Billy Ray - che all'attivo aveva due buone prove di genere, L'inventore di favole e Breach - si dimostra superflua e fa rimpiangere l'originale.
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