Regia di Laszlo Nemes vedi scheda film
Giustamente premiato a Cannes, è uno dei film paradossalmente più crudi sull'olocausto pur senza mostrare in primo piano alcuna scena di vera violenza,con una camera mobile che anzi lascia sfuocato sullo sfondo tutto l'orrore della maggiore tragedia del 20° secolo. Anche la scelta di seguire la vicenda umana, ai limiti della follia, del protagonista rimanda a tutta l'assurdità e la crudezza di una discesa agli inferi dove i diritti dei vivi e la pietas per i morti sembrano quasi collidere in un assurda fuga dalla realtà, una catarsi collettiva dove anche la ribellione è in realtà solo un procrastinare un destino ineluttabile. Un film cupo e crepuscolare, un'ottima pellicola da mostrare e rimostrare a chi soffre di amnesia storica.
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