Regia di Antonio Margheriti vedi scheda film
Uno degli ultimi 'Ursus', personaggio che ebbe modesta fortuna all'interno del peplum di primi anni Sessanta; la particolarità essenziale dell'opera è che include elementi macabri virati all'horror/fantascienza, sia pure su un canovaccio che rispecchia il comune andamento delle trame del filone: un supereroe energumeno vestito di due stracci deve sconfiggere i nemici suoi e del suo popolo soltanto grazie ai suoi poderosi bicipiti. Antonio Margheriti, che qui si firma Anthony Dawson, frequentò brevemente il genere mitologico/costume antico all'inizio della sua carriera, preferendo focalizzarsi poi su mostri spaziali, azione e horror. Il suo mestiere è innegabile, ma la sostanza qui è davvero poca, sia per quanto riguarda i mezzi a disposizione che da parte della sceneggiatura, opera del semisconosciuto Marcello Sartarelli. Anche Reg Park, chiamato a interpretare il ruolo centrale della pellicola, non è fra i più noti attori-culturisti del periodo; la sua filmografia è molto limitata e questo Ursus è il suo penultimo ruolo. Terminata l'esperienza nel cinema, tornerà a tempo pieno e con successo nel mondo del culturismo. Al suo fianco qui troviamo Ettore Manni, Furio Meniconi e la francese Mireille Granelli. 2,5/10.
I kirghisi sono terrorizzati dalle cruente incursioni di un terribile mostro sanguinario e credono che Ursus, muscoloso protettore della vicina tribù, sia suo alleato. La verità è però molto più complessa.
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