Regia di Roland Joffé vedi scheda film
La guerra in Cambogia iniziata nel 1973 fa da sfondo all'amicizia - la storia è vera - tra l'inviato del New York Times e futuro premio Pulitzer Sydney Schanberg (Sam Waterston) e l'interprete-guida Dith Pran (Haing S Ngor, un uomo che dopo essere passato veramente attraverso l'inferno dei lager cambogiani è diventato chirurgo negli Stati Uniti). Perseguitati dalla violenza cieca dei khmer rossi, i giornalisti sono costretti a lasciare il territorio e Pran, che tenta con un espediente di unirsi a costoro, è invece ad costretto ad una lunga e tormentata odissea che dopo anni (nel 1979) lo riporterà a rivedere l'amico e a riabbracciare i familiari.
Premiato con tre Oscar - miglior attore non protagonista, fotografia (di Chris Menges, autore in seguito di film come Un mondo a parte e Un padre in prestito) e montaggio - il film d'esordio del regista britannico Roland Joffè si divide sostanzialmente in una prima parte documentaristica e rapsodica ed una seconda tesa e avvincente, indubbiamente più coinvolgente. A questa pellicola, prodotta niente di meno che da David Puttnam, va l'indiscutibile merito di avere affrontato il tema di una guerra assurda sulla quale il cinema non ha mai riflettuto abbastanza. La sceneggiatura è di Bruce Robinson.
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