Regia di Liza Johnson vedi scheda film
Cronaca dell'incredibile, ma autentico incontro, tra Richard Nixon ed Elvis Presley.
Elvis Presley,il mitico re del "rock and roll", coltivava un bizzarro desiderio: entrare in incognito,come agente federale aggiunto,carica peraltro inesistente, nell'FBI.Ci rimuginò così tanto, che un giorno prese un aereo per Washington e a bordo scrisse una delirante e strampalata lettera,rivolta al presidente Richard Nixon,chiedendogli udienza.Eravamo agli inizi degli anni Settanta, l'America stava vivendo un periodo oscuro, ogni giorno si assisteva a manifestazioni pacifiste contro la guerra in Vietnam,poi rivendicazioni delle Black Panthers, e perfino l'esordio del movimento Hippie.Lui il Re decise di scendere in campo, direttamente per salvaguardare l'integrità dell'America e per proteggerla dal dilagante comunismo.Il presidente Nixon,in prima battuta, aveva snobbato la rock star, ma dopo l'intervento della figlia, fan accanita di Presley, e dei suoi consiglieri che ritenevano,quell'incontro provvidenziale,ai fini elettorali,cambiò idea e decise di riceverlo.
Quando Elvis si presentò ai funzionari addetti,in compagnia del suo fidato "entourage", suscitò molta apprensione, indossava un vestito di scena, appariscente e non certo adatto alla Casa Bianca,portava occhiali da sole ingioiellati, il catenone d’oro sotto la camicia aperta, un grosso cinturone scintillante in vita e una giacca in stile Edoardiano.Per giunta aveva portato con se,per farne regalo a Nixon una vecchia rivoltella,era appassionato di armi.Ovviamente il revolver fu preso in custodia e Presley fu ammesso nello studio ovale.
Nixon fu molto sorpreso dalla visita, Elvis ripetè le cose che aveva scritto, mostrò le foto della sua famiglia e i distintivi che aveva avuto da varie stazioni di Polizia. Poi,dopo aver mostrato alcune "mosse"di karatè,disciplina in cui era esperto e che praticava,inaspettatamente, si lanciò in una "filippica"contro i "Beatles",rei di antiamericanismo,e di essere un pessimo esempio per il mondo giovanile, per il loro aspetto “trasandato” e la musica allusiva che avevano diffuso durante le loro tournèe in America, aggiunse che era pronto a mettersi al servizio del Paese per combattare la cultura della droga, dando l’esempio ma anche infiltrandosi tra i giovani e gli hippie. Ma, gli serviva quel distintivo e incredibilmente l'ottenne, in cambio di un autografo e di una fotografia che immortalava il celebre incontro.
Il fatto di cronaca, raccontato nel film è storia, l'incontro improbabile, ma autentico tra Elvis Presley e Richard Nixon.
Elvis è interpretato da Michael Shannon, che incarna il ritratto complesso e grottesco, di un cantante mitico, ma già sul viale del tramonto, fautore di idee semplicistiche sul mondo,d'indole tradizionalista,ma al contempo rivoluzionario per il modo di esibirsi,i suoi ancheggiamenti furono talvolta censurati,disconnesso dalla realtà e talmente viziato da non percepire più la soglia del ridicolo e di fronte a lui, il presidente degli Stati uniti d'America,il più conservatore e reazionario che gli USA abbiano mai avuto,impersonato da Kevin Spacey,
Riflessione sulla decadenza di un idolo e insieme farsa sul potere, è un film d'attori,che affronta l'inizio della fine di Presley, a cui il regista,non risparmia colpi bassi, descrivendolo come un uomo straviziato,il cui successo gli aveva dato alla testa ,che si faceva chiamare capo, perfino dai suoi fidati amici d'infanzia. Più travestito che vestito, Elvis che di li a poco sarebbe diventato un obeso farmaco-dipendente,è stato un personaggio tragicamente grottesco e davanti a lui, un'altra figura drammatica,quella di Nixon in calo di consensi e alla vigilia del futuro scandalo.
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