Regia di Craig William Macneill vedi scheda film
Siamo nel 1989, un bambino e suo padre gestiscono un motel in un luogo isolato americano. Film indipendente (infatti girato in Venezuela per motivi di budget) etichettato tra i generi anche come horror ma ne ha ben poco ed è piuttosto un thriller drama, che si muove in un ambientazione di montagna, isolata e periferica di un America che mostra i suoi lati deboli delle sue estreme propaggini urbane. La premessa è che questo bambino alla luce del suo modo e metodo di vita, noioso e senza relazioni con gli estranei ma solo con i pochi clienti, e considerando l’assenza di una figura femminile, diventi alquanto bizzarro nei suoi comportamenti.
Film a ritmo lento, direi piuttosto spocchioso per quasi i tre quarti di film, portandoci con una fotografia leggermente saturata e acida in mezzo ai monti, facendoci apparire sporca anche quella natura che dovrebbe essere fresca e pulita. Il motel è un classicissimo di quelli che se ne vedono a dozzine nei vari film e telefilm americani, la particolarità è data dall'anno in cui si svolge tutto, ovvero la fine degli anni ottanta, ce ne accorgiamo bene soprattutto nell’ultima parte o dagli inserti musicali.
Questo modo di fare lento se vuole quasi farci immergere nella tediosità che vive il bimbo dall’altra parte allontana lo spettatore, negli ultimi venti minuti tutto si fa più interessante anche se con qualche sbavatura di presupposti narrativi.
Gli attori sono sufficienti, il bambino protagonista seppur bravo in alcuni punti non sembra totalmente credibile, il sonoro è eccellente.Un film abbastanza atipico, coraggioso per certi versi, lontano dal mainstream, si salva nella parte finale abbastanza evocativa e di presa.
Pro: Ultimi 20 minuti,fotografia e atmosfera, sonoro
Contro: lentezza della narrazione fine a se stessa
Voto:6--
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