Regia di Jacques Audiard vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 2015 - PALMA D'ORO
DHEEPAN: il ritorno di Jacques Audiard che ha stregato Cannes e la giuria, che gli ha attribuito, a mio avviso molto pertinentemente, la Palma d’Oro come miglior film. Ed in effetti questa odissea moderna ma universale, tragica e definitiva, di un guerriero e profugo cingalese, fuggito agli orrori e ai massacri di una guerra civile che non accenna a smorzarsi, sbarcato in Francia con una donna e una bambina sconosciute, a formare un terzetto familiare posticcio e improvvisato per poter prendere l’identità di una famiglia massacrata che era in attesa di emigrare clandestinamente, ha davvero uno stile potente e unico, emozionante e commovente insieme, dirompente come la violenza che diviene l’unico strumento per poter porre fine ad un sistema ancora più violento ed arbitrario.
Una violenza che si acquieta attraverso le immagini - quasi visioni di un sogno da cui non si vorrebbe mai uscire – di un enorme elefante in primo piano, di cui si percepiscono inizialmente solo i tratti e la pelle cangiante e tutta puntellata di macchie scure, delineandosi poco a poco nella sua mastodontica solennità.
Ma la realtà riporta il nostro soldato esule, nel sobborgo di una cittadina francese che lo ha accolto assieme alla pseudo-consorte e alla bambina orfana che impersona la figlia: “è tutta una finzione”, gli ricorda, sfacciata e senza cuore la sua donna, che non gli fa mistero che l’unico suo progetto è raggiungere la sorella nella non lontana Inghilterra, e non simula alcun atteggiamento materno con la bambina che li ha aiutati ad emigrare.
Dheepan invece a questa famiglia ci crede, e quando l’aria già estremamente tesa del sobborgo militarizzato e popolato da due bande avverse che si affrontano sparandosi dalla cima dei tetti dei palazzi (immagine meravigliosa che non si può dimenticare), finisce per degenerare in una guerra civile non molto dissimile alle tensioni da cui è fuggito il nostro uomo, ecco che per il soldato è tempo di intervenire e farsi giustizia, mettendo al sicuro i propri cari.
Dheepan è un viaggio nel girone infernale della guerriglia urbana, ma anche un saggio sul valore e la potenza della famiglia, naturale o adottata dalle circostanze e dal caso, oltre che uno schiaffo potente e improvviso rivolto alla sicura ed elegante Francia, vista da Audiard come un vero e proprio territorio di guerra da anteporsi alla calma serafica e quasi idilliaca di un Regno Unito che diviene paradiso.
Restano gli sguardi smarriti del guerriero, quello incredulo e disgustato, vuoto d’amore della sua finta sposa, colei che non riesce a dissimulare tutta la propria sincera, ma non per questo meno sconcertante, indifferenza per quella che potrebbe comunque ragionevolmente essere una figlia legittima o comunque una bambina a cui voler bene e per cui sacrificarsi.
Resta molto altro di questo splendido film, probabilmente il più potente di Cannes e dunque giustamente quello da premiare.
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