Regia di Jacques Audiard vedi scheda film
Dheepan (Jesuthasan) è un guerrigliero Tamil costretto a riparare a Parigi insieme a una donna (Srinivasan) e a una bambina (Vinasithamby) che fa passare per sua moglie e sua figlia per ottenere lo statuto di profugo. Qui l'uomo, nonostante le tante difficoltà, si integra, lavorando come guardiano nel comprensorio di una banlieue rispetto al quale Scampia sembra un hotel a cinque stelle. Ma l'incontro con un colonnello Tamil che vorrebbe inviare soldi in patria e quello con un boss del narcotraffico lo costringono a decisioni difficilissime.
Vincitore della Palma d'oro a Cannes, il film del francese Audiard è un dramma tinto di giallo dal quale emerge la corrispondenza tra la babele di lingue e quella di situazioni disagiate (anziani, profughi, disabili, tossicodipendenti). L'autore de Il profeta e Un sapore di ruggine e ossa punta ancora una volta sui temi dell'integrazione e dell'incontro tra più solitudini. Proprio quest'ultimo aspetto è il punto di forza più evidente del film: la formazione di una famiglia "vera", fatta di affetti che si compongono giorno dopo giorno, a fronte di una famiglia fittizia, fatta passare come tale solo per necessità. Strepitoso il lungo sottofinale a fronte di un finale un po' troppo edulcorato.
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