Paul Dédalus lascerà il Tagikistan. Prima di partire, inizia però a ricordare: la sua infanzia a Roubaix, le crisi di follia di sua madre, il legame con il pio e violento fratello Ivan, i suoi sedici anni, il padre vedovo inconsolabile, il viaggio in Unione Sovietica per un incarico clandestino, i diciannove anni, la sorella Delphine, il cugino Bob, le serate con Penelope, con Mehdi e Kovalki (l'amico che lo avrebbe tradito), gli studi a Parigi, l'incontro con il dottor Behanzin, la vocazione per l'antropologia... Ricorda, però, soprattutto di Esther, la donna della sua vita.
Se si ha pazienza di passare la prima mezzora (che disorienta)poi il film si equilibra...e viaggia come un treno fino alla fine(c'e pure qualche bel nudo).Discreto,voto 6.5
Cosa rimane, nel tempo, di una storia d’amore? Cosa rimane di se stessi? E’ proprio su questo che sembra interrogarsi Paul Dédalus (e con lui Arnaud Desplechin) mentre tenta di capire che cos’è che ha determinato il suo frustrante bisogno di cercare con una ostinazione caparbia e disperata, un troppo prolungato, solitario e volontario esilio.
La triplice rimembranza scaturita dalla mente del personaggio principale – il cui nome parlante è umilmente sproporzionato (Paul Dédalus = piccolo labirinto, come lo Stephen di Joyce) – consente al regista un affresco psicosociale declinato in affollati racconti ebbri di parole, montati dal “solito” Laurence Briaud.
Che bel film. Ci vuole un po’ per entrarci e orientarsi. Ma quando ci sei dentro non sai che fare se non ammirarlo. Quando ci sei dentro puoi solo lasciarti andare, seguire la corrente, farti portare dove è giusto andare. (Bruno Fornara)
IL FILM
Definito da Edouard Waintrop (direttore della Quinzaine des realizateurs) “il film più bello… leggi tutto
FESTIVAL DI CANNES 2015 - QUINZAINE DES REALISATEURS
TROIS SOUVENIRS DE MA JEUNESSE, proviene dalla Quinzaine ed è un prequel di un noto film che oltre dieci anni orsono partecipò al Concorso qui a Cannes. Quel famoso (im Francia, perché da noi non è mai uscito) “Comment je me suis disputé...ma vie sexuelle”, di cui il medesimo… leggi tutto
Primo anno che seguo le nuove uscite cinematografiche in maniera più o meno “seria”, di conseguenza primo anno che pubblico una classifica più o meno “seria” (per quanto possa…
Il protagonista, Paul Dedalus, è uno stimato antropologo che, di rientro da una permanenza per studio in Tagikistan, viene fermato dalla polizia, sospettato di spionaggio perché al controllo del passaporto risulta avere lo stesso nome e cognome, con identica data di nascita e luogo, di un australiano scomparso qualche anno prima: Paul spiega le ragioni di questa strana incongruenza…
Un percorso nella memoria di un uomo di mezza età, Paul Dédalus, che dopo viaggi di vario tipo, in lungo e in largo in qualità di antropologo, fino al Tagikistan, ritorna in Francia, dopo aver preso commiato dalla sua attuale compagna.
Rientrato a Parigi, viene interrogato da un funzionario dei servizi segreti esteri in quanto deve render conto di un suo…
Sesso e qualità: le dimensioni (almeno in questo caso) non contano visto che molti dei titoli interessanti presentati questa settimana sono presenti in piccoli numeri. Ma è bello che gli ampi spazi…
Tre termini specifici, trovare la coppia che non funziona è semplice. Gli italiani amano l’estate (sta arrivando, evviva) e con il cinema vanno a nozze, almeno tra novembre e febbraio, poi a Natale non ci…
Che bel film. Ci vuole un po’ per entrarci e orientarsi. Ma quando ci sei dentro non sai che fare se non ammirarlo. Quando ci sei dentro puoi solo lasciarti andare, seguire la corrente, farti portare dove è giusto andare. (Bruno Fornara)
IL FILM
Definito da Edouard Waintrop (direttore della Quinzaine des realizateurs) “il film più bello…
La forza di un festival si vede soprattutto dalla qualità delle sezioni collaterali, quelle in cui gli organizzatori si lasciano andare a scelte meno istituzionali e più libere da logiche geopolitiche. Ecco allora che il giudizio buono ma non esaltante espresso dagli addetti ai lavori a proposito dell'edizione del festival di Cannes appena conclusa e basato, quasi esclusivamente…
FESTIVAL DI CANNES 2015 - QUINZAINE DES REALISATEURS
TROIS SOUVENIRS DE MA JEUNESSE, proviene dalla Quinzaine ed è un prequel di un noto film che oltre dieci anni orsono partecipò al Concorso qui a Cannes. Quel famoso (im Francia, perché da noi non è mai uscito) “Comment je me suis disputé...ma vie sexuelle”, di cui il medesimo…
Dopo aver svelato il programma del Concorso e della Semaine, il Festival di Cannes 2015 torna a far notizia grazie al programma della 47.ma Quinzaine,… segue
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Commenti (3) vedi tutti
Se si ha pazienza di passare la prima mezzora (che disorienta)poi il film si equilibra...e viaggia come un treno fino alla fine(c'e pure qualche bel nudo).Discreto,voto 6.5
commento di ezioCosa rimane, nel tempo, di una storia d’amore? Cosa rimane di se stessi? E’ proprio su questo che sembra interrogarsi Paul Dédalus (e con lui Arnaud Desplechin) mentre tenta di capire che cos’è che ha determinato il suo frustrante bisogno di cercare con una ostinazione caparbia e disperata, un troppo prolungato, solitario e volontario esilio.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792La triplice rimembranza scaturita dalla mente del personaggio principale – il cui nome parlante è umilmente sproporzionato (Paul Dédalus = piccolo labirinto, come lo Stephen di Joyce) – consente al regista un affresco psicosociale declinato in affollati racconti ebbri di parole, montati dal “solito” Laurence Briaud.
commento di Leo Maltin