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Strange Affair

Regia di Pierre Granier-Deferre vedi scheda film

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La recensione su Strange Affair

di Baliverna
8 stelle

Bella questa parabola sul lavoro, quasi profetica alle soglie dell'era carrierismo e del vampirismo delle aziende. Dall'America, come si dice nel film, si stava diffondendo il costume di vivere per lavorare, e non il contrario, assieme a una certa terminologia ("lavoro di squadra", "fortemente motivati", ecc.): quindi niente orari, niente finesettimana, vita priva ridotta al lumicino, ambizione sfrenata sia dell'azienda che dei dipendenti. La casa diventa un dormitorio (o è sempre in ristrutturazione), ci si porta le carte aziendali anche a letto prima di addormentarsi, e i matrimoni si sfasciano.
La pellicola è molto scorrevole e realistica nel presentare situazioni e personaggi, ed è diretta con sobrietà e con fermezza. Pierre Garnier Deferre ha diretto film languidi e dolenti, ma qui sembra cambiare del tutto registro. L'attore principale è il bravo Gerard Lanvin, ma non è propriamente il protagonista. Il sempre incisivo Michel Piccoli pervade con la sua presenza tutto il film, sia quando è in scena che quando non vi è. Anche la bistrattata moglie interpretata da Nathalie Baye sa colpire con certe espressioni e certi sguardi.
Quello che mi è piaciuto di più del film è come il direttore Bernard (Piccoli) non sfoggi autoritarismo, non gridi, non imponga, non minacci; tuttavia, a poco a poco, con quel suo modino un po' amichevole e un po' invadente, si prende sempre più spazio nella vita dell'ingenuo Louis. La moglie fiuta subito di che pasta è fatto quell'uomo così ambiguo, ma lui non se ne accorge: ha davanti il miraggio della carriera e si sente lusingato di essere nelle grazie del capo. Il risultato è che quello si mangia a poco a poco la sua vita privata e il suo matrimonio, e diventa il suo idolo. Si allude anche a certi tentativi di quello di insidiargli la moglie e di screditarlo agli occhi di lei.
Mi stupisco che questa riuscita e interessante pellicola, per di più interpretata dal pezzo da novanta Michel Piccoli, sia rimasta inedita in Italia. Ha tutte le carte per interessare e per parlare a molti di noi.

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