Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
ritengo offensivo per la ragione umana attribuire 3 stelle ad un film del genere e giudicarlo minore, Bergman è forse il regista più grande di tutto il secolo scorso e continua ad esserlo secondo me. La scrittura , i simboli, le icone e le immagini di Bergman sono talmente dense e eterne che è quasi impossibile trovare un'altro autore simile.
Premetto che ritengo chi assegna 3 stelle ad un film di Bergman un minus habens , indegno non soltanto di scrivere recensioni sull'arte cinematografica ma neppure vederne i film, si diletti con i cinepanettoni che impiega meglio il suo tempo.
Su questo film sono stati scritti dei trattati. La scrittura , i simboli, le icone e le immagini di Bergman sono talmente dense e eterne che è quasi impossibile trovare un autore simile in tutta la cinematografia mondiale degli ultimi 100 anni.
Un film bellissimo, satanico e splendidamente realista. Il regista ci mostra uno scenario terrificante, un palcoscenico freddo e perfetto che sta alla base del movimento socio-politico che avrebbe cambiato faccia all’Europa novecentesca: il nazismo.
Bergman spiega in che modo persone, uomini disperati e donne frustrate messi in ginocchio dal pesante squilibrio economico, si siano potuti fidare di una persona pazza e squilibrata come Hitler, in quel periodo e negli anni seguenti unico paracadute su un aereo in caduta libera. Sia chiaro però che per quanto “l’uovo”, citato nel titolo del film, simboleggi la nascita del movimento nazista, il film principalmente simboleggia il punto più basso che può raggiungere la cattiveria umana.
Able Rosenberg, ex trapezista disoccupato (David Carradine) dopo aver passato l’ennesima giornata a girare senza meta in cerca di un lavoro torna a casa trovando il fratello sdraiato sul letto, morto suicida. Sconvolto e disorientato, Able decide di raggiungere Manuela, l’ex ragazza del fratello (Liv Ullmann) nonché sua grande amica. In seguito ad una disastrosa e sempre più opprimente situazione economica i due dopo svariati tentativi trovano lavoro presso il centro di salute mentale Santa Monica. Nonostante le numerose ore lavorative il centro non sembra niente male, un pasto gratuito, un appartamento con gas e riscaldamento gratis… ma non è tutto oro quello che luccica.La Germania descritta da Bergman, è un paese in ginocchio, Berlino, oggi uno dei pilastri portanti dell’economia europea, si presenta come una città fantasma vuota, buia e cupa; un paese dove nessun sogno è realizzabile e la gente, troppo stanca per ribellarsi e rialzarsi, cerca disperatamente lavoro con lo sguardo fisso nel vuoto. Lo stesso protagonista Able, alcolista disoccupato, interpretato da uno splendido Carradine, con paura e insicurezza cerca di arrivare a fine giornata e come lui stesso afferma più volte lungo il film “ho bisogno di ubriacarmi per prender sonno”. La compagna Manuela, cosciente di non poter cambiare la situazione prova a render partecipe ambiguamente della sua vita privata l’isterico Able.
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