Regia di Gaspar Noé vedi scheda film
Controverso, ripudiato, eccessivo, sgradevole e provocatorio: questo è Gaspar Noé per moltissimi, ivi incluso il sottoscritto. Eppure questo “Love” è inaspettatamente un film straordinario di eleganza e sensibilità uniche, come dimostra la memorabile lunghissima sequenza dell’amplesso a tre sotto le note dei Funkadelic. A tal proposito, la colonna sonora è vero e proprio corpus filmico che sublima alcune sequenze consegnandole alla memoria (fate caso all’utilizzo del tema di John Carpenter composto dal maestro per “Assault on Precinct 13”). Colori e cromatismi come pulsioni disperate dell’anima, squarci di amore e dolore autentici che trovano un simbolismo vitale grazie a una messinscena da applausi.
Grande cinema, nel quale l’erotismo lirico e sopraffino non è mai gratuito ma funzionale a un racconto sofferente e pregno di cuore e sentimento. Quelli che negli altri film di Noé apparivano come compromettenti difetti (il pugno allo stomaco basso e gratuito, le mire scandalistiche fini a sé stesse, la mancanza di un controllo sul racconto o di una qualsivoglia misura e contegno) sono qui dosati e calibrati al punto giusto o comunque sfruttati secondo un fine e una direzione precisi. Senza che l’anima e lo stile dell’autore vengano per questo scalfiti o sacrificati.
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