Regia di Gaspar Noé vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 2015 : FUORI CONCORSO - PROIEZIONE DI MEZZANOTTE
Astuzia e ispirazione vanno a braccetto in questo Love dallo scandalo annunciato, sin dai manifesti, in cui in un bacio a tre fili di saliva uniscono tre labbra e tre lingue davvero affamate, e dove la scritta a caratteri "seminali" si scioglie in rivoli densi che colano verso il basso, in un ammiccamento lussurioso che lascia pochi dubbi.
Il regista “terribile” Gaspard Noe arriva nelle sale francesi dopo aver creato attese e code infinite alla proiezione di mezzanotte durante l’ultimo Festival di Cannes: le sue ambizioni? Furbe e impegnative, come di consueto da quando lo conosciamo il cineasta, e le mosse tattiche a cui ci ha abituato.
Dichiarazione di intenti? Quella di girare il primo film in cui sesso ed amore possano completarsi a vicenda: in cui il secondo sia la scintilla che accende la miccia e si esercita ricorrendo al primo, come strumento definitivo, sacro, solenne e celebrativo di tale umanissimo ma complicato sentimento.
Lungo tutto un discontinuo e non sempre decifrabile flash-back, il regista ci racconta di un giovane uomo alle prese col ricordo e l’ossessione di un amore fondamentale della sua vita: quello provato nei confronti di Electra, una bellissima artista che ora risulta scomparsa, e la cui sparizione misteriosa denunciata telefonicamente da una madre preoccupata ed in ansia, sortisce l’effetto contrario di farla rinascere nell’animo e dei ricordi del suo amante di due anni prima.
Ecco quindi che il ragazzo, nella volontà di offrire il proprio aiuto nelle ricerche della ragazza, si ritrova a rivivere nel pensiero tutti o molti degli istanti di vita di coppia che hanno caratterizzato la storia con Electra. Un amore passionale, carnale e senza veli che effettivamente, come nelle intenzioni del regista, va oltre il facile scandalo per addentrarsi efficacemente nei sentieri intimi e privati di una relazione a tutti gli effetti esclusiva e totale.
Noe pertanto riesce a catturare il sentimento, che si impasta all’erotismo dando vita ad un’amalgama stuzzicante ma mai volgare, naturale e necessaria a rendere credibile la storia tormentata di un attaccamento davvero esclusivo e potente.
Certo i tempi, eccessivamente dilatati, situazioni risapute come triangoli e menage di gruppo nel parterre di incontri clandestini, si trasformano in riempitivi inutili che rendono superflua una durata complessiva di circa due ore un quarto, per una pellicola che sarebbe risultata efficace anche ridotta di 45 minuti.
E poi certo la furbizia dell’autore del controverso ed indigeribile Irreversible, affiora più volte, come quando egli si auto-cita con nomi e cognomi attribuiti a vari personaggi secondari della vicenda, e soprattutto con l’uso gratuito, completamente superfluo del 3D, che finisce unicamente per risultare necessario nella scena – anch’essa totalmente gratuita e inutilmente smaliziata – di riprendere l’eruzione seminale maschile – una vera e propria colata lavica improvvisa e repentina cui seguirà un’altra voyeuristica quanto inutile ripresa “ginecologica” della penetrazione dall’interno dell’organo femminile - per scaraventarla negli occhi dello spettatore occhialuto, che istintivamente si ritrae tra risata ed imbarazzo, finendo per uccidere quanto di serio e circostanziato la pellicola si faceva carico di portare avanti.
Scene sciocche ed inutili, stratagemmi orchestrati solo per far parlare di sé, e che uccidono crudelmente e vanamente le sacrosante e pur serie intenzioni di base di un regista che sa pure essere potente ed efficace (vedere l’ottimo Enter the void per ricredersi dopo le sconcerto del già citato furbissimo Irreversible), senza per forza rimanere imprigionato nei vincoli sempre troppo stretti della gradevolezza.
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