Regia di John Ford vedi scheda film
Si chiamava John Ford e faceva western. E purtroppo, spesso, quando giocava fuori casa, non otteneva risultati vincenti. In realtà, “Un uomo tranquillo” avrebbe dovuto essere, per Sean Aloysius O’Fearna, nato John Martin Feeney e meglio conosciuto come John Ford, un ritorno a casa. Ma quella che immagina è un’Irlanda che sembra uscita da un manuale del folklore (ed era invece un paese in lotta durissima per la propria indipendenza), con un protagonista che s’invaghisce seduta stante della prima ragazza con i capelli rossi che vede (anche se si tratta di Maureen O’Hara) badare ad un gregge di pecore. Per di più, il film è pervaso da un’esaltazione della violenza ed una misoginia difficilmente sopportabili. Le macchiette, con l’esclusione di quella affidata al simpatico Barry Fitzgerald (che odia l’America perché ha proibito gli alcolici), suonano fasulle e la maggior parte dei personaggi sembra troppo vecchia per la parte che deve assolvere. Non mi è piaciuto.
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