Regia di John Ford vedi scheda film
Un pugile torna dagli USA nella natia Irlanda per ricominciare una nuova vita: nell’ultimo incontro ha ucciso involontariamente un avversario (circostanza che viene resa nota a poco a poco, in una serie di flashback) e ora non intende più usare la violenza. Si innamora di una bella ragazza ma si scontra con il fratello di lei, che prima gli nega il permesso di sposarla, poi glie lo concede (solo grazie a un inganno) trattenendo però la sua dote. Colossale scazzottata fra i due uomini e clamorosa riconciliazione finale. Regista e attori si sono palesemente divertiti parecchio nel girare questo film: in particolare il primo deve averlo considerato una specie di vacanza nella sua terra d’origine, della quale osserva con un misto di ironia e partecipazione le usanze quasi arcaiche (i rigidi riti di corteggiamento, per cui anche offrire l’acqua benedetta a una donna viene visto come un gesto troppo audace). Wayne e McLaglen si porgono le battute con complicità reciproca, la O’Hara rifulge. Se si sorvola sul raccapricciante maschilismo di fondo, il film è godibile; altrimenti meglio saltare la quasi totalità dell’opera di Ford (e sarebbe un peccato).
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