Regia di King Vidor vedi scheda film
E' un film nervoso e inquieto come i due protagonisti, che non riesce sempre a controllare l'impianto tematico. Non mancano scene di violenza, o comunque piuttosto crude, mostrate con una certa indifferenza. Trovo poi la definizione del personaggio di Kirk Douglas un po' contraddittoria: per quasi tutto il film è acre nemico del filo spinato, mentre verso la fine si mette lui stesso a piantarlo senza che la sceneggiatura comprenda un momento che spieghi o mostri il suo cambiamento di idee. Trovo anche confuso il rapporto tra lui e il ragazzo, come pure rimangono in superficie le sue relazioni con la prostituta e la padrona della tenuta. Il suo personaggio mi sembra un ribelle, ma con le idee confuse e una certa incoerenza. Di positivo il film ha diverse sequenze prese singolarmente, le scene dei buoi nella prateria, diversi dialoghi, e il bel numero musicale dove lo stesso Douglas si esibisce a cantare e suonare il banjo (sembra proprio che lo faccia veramente). Degno di nota anche il numero dove fa dei veri giochi di abilità con la pistola, che devono esser serviti da ispirazione per quelli che fa Terence Hill al bancone del bar in “Continuavano a chiamarlo Trinità”.
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