In un paesino del far west detta legge il potente Mr. Morgan, capace di zittire chiunque con i suoi banditi senza scrupoli. Il piccolo Kid, insieme all'intelligentissimo pastore tedesco Zanna Bianca, si impegna a far smettere di bere Franky, fratello alcolizzato di Jesse James, per poi convincerlo a combattere la gang di Morgan.
Dopo il successo dello Zanna Bianca di Lucio Fulci (1973), pellicola per famiglie abbastanza sofisticata con protagonisti Franco Nero, Virna Lisi e Fernando Rey, nel cinema italiano ci fu una sorta di revival del personaggio ideato da Jack London all'inizio del ventesimo secolo; l'ultimo titolo di questi anni a portare sul grande schermo l'eroe canino, per quanto ormai totalmente emancipato dalla creazione del romanziere americano, è questo Zanna Bianca e il grande Kid. Questo pastore tedesco, infatti, non ha assolutamente nulla da spartire con i 'colleghi' dei precedenti film, nè con quello del romanzo, tanto che l'unico autore accreditato per la sceneggiatura è lo stesso Vito Bruschini, il regista. Per quanto esordiente, quest'ultimo sa abbastanza il fatto suo: il film si regge in piedi da solo e accosta in maniera sufficientemente convincente ritmo, buoni sentimenti e ironia, con tanto di qualche stunt canino non troppo elaborato e presenza sullo schermo del piccolo Fabrizio Marani, al debutto (dopo del quale farà praticamente perdere le sue tracce). Il resto del cast non è affatto male: Tony Kendall, Gordon Mitchell (abbonato al ruolo del cattivone), Sandro Ghiani (a cui invece viene attribuito sempre il ruolo dello stupidotto) sono i nomi principali; piacevole e adatta alla confezione la colonna sonora di Polizzi-Natili. Bruschini abbandonerà il cinema per la tv e il giornalismo. 3,5/10.
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