Regia di Mimmo Calopresti vedi scheda film
Film pretenzioso, ma sostanzialmente deludente.
Tre bambini compiono una bravata dalle drammatiche conseguenze.Adulti si sono persi di vista,uno fa il costruttore,smaliziato e senza scrupoli,un altro il medico in Calabria e infine l'ultimo fa il poliziotto a Trieste.Proprio lui arresterà il figlio dell'imprenditore, reo di un assurdo e inutile delitto ai danni di un coetaneo durante una banale rissa.Si ritroveranno dunque dopo trent'anni e tra recriminazioni, discussioni e litigi,scopriranno di non avere niente più in comune.A fronte di un progetto che si rivela subito ambizioso,raccontare una storia lavorando contemporaneamente su due dimensioni temporali diverse, ma con gli stessi personaggi,ci ritroviamo ad assistere invece a un film discontinuo,frammentario e confuso.I due piani del racconto si mescolano disordinatamente e anacronisticamente, creando anche difficoltà a capire e a seguire lo svilppo degli eventi.Per quanto lo sforzo di Calopresti è notevole ed è lodevole l'intenzione di un approfondimento psicologico dei personaggi, il risultato raggiunto però è modesto,e anche l'interpretazione deli attori poco convincente,quella della Ferrari decisamente sotto tono,solo Panariello raggiunge la sufficienza.
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