Regia di Fred Zinnemann vedi scheda film
Storia vera di Thomas More, cancelliere di Enrico VIII d’Inghilterra che pagò con la vita la scelta di opporsi al divorzio del re dalla prima moglie Caterina d’Aragona e al conseguente scisma dalla chiesa di Roma. Meglio la prima parte, che mostra la pacata ironia e la serena saggezza del protagonista nella vita in famiglia; più schematica la seconda, fra intrighi, carcerazione e processo. Un po’ paludato nei costumi cinquecenteschi, riesce tuttavia a far passare il messaggio di fondo: la necessità di difendere le proprie convinzioni contro le lusinghe e le minacce del potere; sotto questo aspetto More si contrappone al personaggio di Rich, che fin dall’inizio si mostra ansioso di ottenere un posto a corte e che finirà per giurare il falso contro di lui, ottenendo in cambio una carica. Gran profusione di attori, anche per ruoli secondari: Welles (il cardinale Wolsey) muore poco dopo l’inizio, la Redgrave (Anna Bolena) compare per pochi secondi senza pronunciare neanche una battuta.
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