Regia di Dimitry Elyashkevich vedi scheda film
Nel 2008, 34enne, lo stuntman di fama mondiale Steve-O era ormai da vent'anni dipendente da alcol e droga; in quest'ultima categoria non ricadevano solo sostanze 'comuni' quali marijuana e cocaina, ma anche materiale più sofisticato come ad esempio il protossido d'azoto. E proprio succhiando un po' di gas da una bomboletta, visibilmente stravolto, rannicchiato per terra, apre questo scioccante documentario il protagonista. La propensione allo sballo, racconta lui stesso, è stata ereditata dall'alcolismo cronico della madre; la possibilità concreta di attuarlo in maniera massiccia e senza soluzione di continuità gli è stata data dal successo economico derivante da quello di pubblico della trasmissione Jackass, di cui Steve-O è uno dei protagonisti. Ma nessuno si disintossica per fare un favore agli altri (semplice, ma grande verità), dice Stephen Glover (questo il vero nome dello stuntman); pertanto qualsiasi tentativo antecedente al 2008 era stato vano. A quel punto però, complici i colleghi e amici di Jackass e i parenti stretti, Steve-O viene ricoverato con la forza e, piano piano, accetta la sua situazione: minato nel fisico, sceglie di farsi curare e di abbracciare la sobrietà. Quella raccontata in questo documentario di tre quarti d'ora è una storia a lieto fine, ma il modo in cui viene raccontata è tutt'altro che piacevole: fra le immagini delle tante videoriprese amatoriali che il protagonista era solito farsi, vengono inserite in questo Demise and rise anche numerose sequenze di 'sballo', tirate di coca, succhiate di gas e via dicendo. Nulla di particolarmente scioccante in sè, ma è realmente brutale il pensiero che tutto ciò che compare sullo schermo è vero al 100%. A parlare della vicenda intervengono anche il padre e la sorella di Steve-O, nonchè i vari Knoxville, Tremaine, Pontius e altri di Jackass. Anche il regista, Dimitry Elyaskevich, è un membro della crew della trasmissione. 6/10.
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