Regia di Danny Boyle vedi scheda film
Ennesimo film su Steve Jobs, che si concentra solo su alcuni aspetti e sul Job come persona.
Più che una biografia, una sorta di opera teatrale in tre atti, ognuno prima di una presentazione di Steve Jobs a uno dei suoi prodotti (ma non si vedrà mai la presentazione vera e propria, solo il dietro le quinte che la precede e vari flash back).
Un punto di visto insolito e sicuramente parziale, che vuole dare solo un’occhiata allo Steve Jobs uomo (brillante e insopportabile) e non tanto alla sua biografia, alla sua carriera, a ciò che creò.
Funziona abbastanza, il film non è male, malgrado la presenza di una colonna sonora fastidiosa, tracotante e inutile. E’ analizzato il Jobs genio e il Jobs disastro in ambito familiare, la sua difficoltà nell’avere rapporti umani normali e la sua visione, la sua potente visione sempre anni e anni e ancora molti anni davanti a tutti.
Lo si vede dunque pronto al lancio del MacIntosh (disastro), della sua nuova azienda NEXT (altro disastro) e dell’iMac (successo mostruoso); lo si vede rapportarsi con i suoi collaboratori (altro disastro) e con la figlia (ennesimo disastro).
Tengono alla grande la scena sia il protagonista, il grande Fassbender, che la sua aiutante, qua la sempre brava Kate Winslet (i due furono candidati all’Oscar), attorniati da un cast all’altezza.
Sono per un 7, voto su cui si sono allineati anche critica e grande pubblico. Budget basso, flop annunciato, dato il taglio molto particolare scelto, non per tutti, il teatro al cinema.
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