Regia di Danny Boyle vedi scheda film
1984, presentazione del Macintosh; 1988, presentazione di NeXT; 1998, presentazione dell’iMac. Due fallimenti e un trionfo: questa è la sintesi della vita lavorativa di Steve Jobs, mentre quella privata si snoda sullo sfondo ma tende a occupare la scena. Tre episodi gemelli, suturati da brevi raccordi e punteggiati da fulminei flashback. Ogni volta Jobs ha una serie di confronti/scontri: con la fidata assistente Kate Winslet, con il mentore Jeff Daniels (in ottima forma), con l’ex collaboratore che non lo sopporta, con la figlia che lui rifiuta di riconoscere; uno schema apparentemente ripetitivo ma in realtà variato in modo intelligente, assecondando lo scorrere del tempo e l’incancrenirsi dei rapporti umani. Del resto lo sceneggiatore Aaron Sorkin ricalca saggiamente il modello di The social network: un perfetto stronzo, incapace di provare empatia e disposto a ogni scorrettezza, riesce a convincere la gente che i suoi prodotti sono indispensabili; ma deve convivere con i propri fantasmi interiori (qui, il trauma di essere stato rifiutato dalla famiglia biologica e poi dalla prima che lo ha adottato), e alla fine diventa quasi umano. Ritmo turbinoso, dialoghi stordenti, linguaggio tecnico un po’ troppo iniziatico (almeno per me); ma non importa: anche se sfuggono i dettagli, il senso generale si coglie benissimo.
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