Regia di Danny Boyle vedi scheda film
La biografia dietro le quinte dell’uomo con la mela (e non parlo di Guglielmo Tell) porta la firma di Danny Boyle e posso ben dire che “non l’avrei mai detto”, forse per l’inusuale ritmo lento del racconto o per la fotografia spenta, poco vivace, che non lo rappresenta. La prima parte scorre apatica e nemmeno Michael Fassbender sembra riuscire a districarsi nella matassa di dialoghi e trama che scorre piuttosto lenta. Nella seconda parte, che combacia più o meno con quando Fassbender indossa maglia nera e jeans, mettendo in scena uno Jobs quasi uguale a quello che ogni spettatore sicuramente ricorda. Tutto diventa più chiaro e scorrevole, meno pastoso rispetto ai primi quarantacinque minuti, tanto da far riuscire a risaltare anche la performance del protagonista partita sottotono. Kate Winslet è brava, ma ormai questo è palese, ma qui non eccelle, non lascia il segno, sarà che il suo ruolo è troppo rilegato o che la storia di Jobs prende il sopravvento sui protagonisti. La decisione di non mostrare altro che non sia il dietro le quinte della vita da palcoscenico di Steve è stata azzardata e un po’ disturbante tanto da apparire quasi incompleta. Ottimo il finale che riscatta l’incipit partito in sordina. Non il migliore di Boyle ne tantomeno un Fassbender da Oscar se non ad alternanza.
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