Regia di Danny Boyle vedi scheda film
Danny Boyle vince con classe la sfida con il biopic.
Danny Boyle esce indenne dal rischio biopic di uno dei contemporanei più assurdamente venerati a scatola chiusa.
Siamo nell'età della fuffa e un film di sostanza come questo è un film "importante" per riportare molti fuffa-fan con i piedi per terra.
Facendo la doverosa premessa che i film teatrali (film "dè stanza" come li avrebbe sicuramente chiamati Rocco Smitherson-Guzzanti) non mi entusiasmano affatto perchè tolgono respiro al cinema, credo che proprio i dialoghi serratissimi, quasi da apnea, siano un pò la croce-delizia di questo lavoro.
Il pregio maggiore del film che va comunque riconosciuto è proprio l'essere riusciti a dire cose estremamente salienti del personaggio senza cadere nel biopic: Boyle infatti ci dipinge gli aspetti forse più importanti di un uomo senza scivolare nel giudizio o nell'enfasi ma con un'estrema naturalezza ci sbatte in faccia una delle tante verità di cui per l'appunto è fatto un uomo.
Che poi il soggetto sia Steve Jobs rende ovviamente il tutto più interessante, ma non è affatto la chiave di questo film.
L'interpretazione di Fassbender è straordinaria ed è tale anche grazie a un controcanto della Winslet che oserei dire è la vera artefice della perfezione di Fassbender.
Il mio voto sarebbe 7/8 (metto 7 nelle stelline perchè non esisono i mezzi o i 3/4 di voto.
Ps
Alla fine del film mi scappava molto da ridere perchè forse anche quest'anno Di Caprio rimarrà trombato :-)
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