Trama
Partendo dal lancio di tre iconici prodotti e terminando nel 1998 con l'avvento dell'iMac, si ricostruisce un ritratto intimo di Steve Jobs, il fondatore della Apple, tra i padri della rivoluzione digitale, scomparso nel 2011.
Approfondimento
STEVE JOBS: TRE MOMENTI CRUCIALI NELLA VITA DEL GENIO DI APPLE
Diretto da Danny Boyle e sceneggiato da Aaron Sorkin, Steve Jobs racconta la vita dell'eponimo fondatore della Apple a partire da tre momenti iconici della sua brillante carriera. Andando dietro le quinte di quella che viene definita la rivoluzione digitale, Steve Jobs mette in scena il ritratto intimo di un uomo geniale convinto che i computer fossero per tutti e non solo per i tecnici o gli appassionati, avvalendosi della direzione della fotografia di Alwin H. Küchler, delle scenografie di Guy Hendrix Dyas, dei costumi di Suttirat Anne Larlarb e delle musiche di Daniel Pemberton.
La sceneggiatura di Sorkin si basa sull'omonima biografia scritta da Walter Isaacson e si concentra fondamentalmente sulle esistenze di sei personaggi, Jobs e altri cinque che ruotano intorno a lui, presentati 40 minuti prima del lancio di tre importanti prodotti informatici: il Macintosh nel 1984, il NeXTcube nel 1988 e l'iMac nel 1998. Senza avere la pretesa di raccontare come andarono realmente le cose, Steve Jobs ne presenta una versione altamente verosimile: l'epicentro è ovviamente Jobs, dipinto come la persona che avrebbe inevitabilmente cambiato le vite degli altri (e degli esseri umani in generale) e le loro comunicazioni e interazioni, divenendo un modello di ispirazione.
Ambientato interamente a San Francisco, Steve Jobs differenzia gli spazi dei tre momenti cruciali raccontati: il primo atto si svolge al Flint Auitorium (nel cuore di Cupertino, dove si assiste alla nascita del mito) ed è filmato in 16mm; il secondo ha luogo alla San Francisco Opera House (dove ha luogo una sorta di "vendetta" nei confronti della Apple, a cui Jobs vende il sistema operativo di cui necessita) ed è realizzato in 35mm; il terzo, infine, trova la sua ambientazione nella futuristica Davies Symphony Hall (futuristica come l'introduzione di internet nel 1998 grazie all'iMac) ed è girato con una camera digitale Alexa di ultima generazione.
A portare sullo schermo la figura di Steve Jobs, fondatore della Apple e vero direttore d'orchestra manipolativo e affascinante, è l'attore Michael Fassbender. Kate Winslet interpreta invece Joanna Hoffman, ex capo marketing della Macintosh e unica persona in grado di tenere testa a Jobs. Steve Wozniak, cofondatore della Apple, ha il volto di Seth Rogen mentre Jeff Daniels impersona John Sculley, ex ceo della Apple. Il cast di Steve Jobs è poi completato da Katherine Waterston (è Chrisann Brennan, ex fidanzata di Jobs) e Michael Stuhlbarg (è Andy Hertzfeld, uno dei membri originali della squadra di sviluppo del Macintosh).
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Commenti (27) vedi tutti
Film perfetto per chi non ama le agiografie classiche, dialoghi e attori strepitosi. Il geniale Jobs viene raccontato nella sua essenza di uomo visionario ma allo stesso tempo irritante.
leggi la recensione completa di siro17Bel film, interessante come l'umanità sia affascinata da venditori di fuffa, peccato per il lieto fine.
commento di sfrisoloCast stellare con un taglio narrativo originale ma non necessariamente azzeccato. Autoreferenziale quasi quanto il suo protagonista, ma ben recitato e diretto. Utile riflessione sulla società dei consumi e dei suoi idoli di plastica (persone e non), probabilmente incapace di tradursi in gesti concreti (e.g.: prendere i melafonini e gettarli).
leggi la recensione completa di Souther78Verboso, ripetitivo, statico, inconcludente, irritante. Attori bravi ma sprecati su una pessima sceneggiatura, con un inutile fine a se stesso sfoggio di brillantezza nelle battute che si scambiano i personaggi. A completamento una brutta ed ossessiva colonna sonora che pervade ed infastidisce tutto il film.
commento di francesco_jsbStoria sfilacciata e deludente. Il soggetto è interessante, ma la realizzazione non soddisfa. Peccato.
commento di putrellaIl dietro le quinte (letteralmente) delle presentazioni cruciali dei prodotti del genio di Cupertino. La tesi e' che Il marketing conta piu' della sostanza.
commento di maurizio73Il film è diretto da Danny Boyle ma sull'opera, più che l'impronta del regista, è marchiato a fuoco il nome di Aaron Sorkin ed è realizzato come il dietro le scene di un'opera teatrale, amplificando nello spettatore l'idea di una trasposizione romanzata particolarmente elegante e formale ma anche fin troppo artificiosa e, quindi, anche agiografica.
leggi la recensione completa di YellowBastard6/7 voto
commento di paolofefeEnnesimo film su Steve Jobs, che si concentra solo su alcuni aspetti e sul Job come persona.
leggi la recensione completa di tobanisFilm biografico che ci racconta successi e insuccessi professionali ma soprattutto personali di Jobs.
commento di ENNAHIl suo punto di forza ed allo stesso tempo di debolezza è la sintesi. Film breve e piuttosto efficace, anche se poco attendibile per quanto riguarda le tempistiche degli avvenimenti personali ad incrociarsi... sempre... con le presentazioni. Voto 6,5
commento di BradyBiopic ben recitato ma fin troppo calligrafico, e alla lunga abbastanza verboso, nonostante l'attendibilità di vicende e aneddoti.
commento di Stefano LFilm un po' troppo logorroico per i miei gusti. Lavoro più adatto al teatro che al cinema.
commento di ssiboniUn passo avanti ai visionari che immaginano e inventano il futuro ci sono i visionari che immaginano e inventano il modo di rubare loro il merito.
leggi la recensione completa di Utente rimosso (SillyWalter)**** Ritmo dinamico e dialoghi serratissimi. Struttura teatrale focalizzata su tre momenti della vita di Jobs. Sceneggiatura ‘minimalista’ ma perfettamente congegnata. Tutto ruota attorno a un Fassbender assai efficace nel rendere la personalità tirannica e anaffettiva del protagonista, ‘genio del marketing’ istrionico ed egocentrico.
commento di EstoniaCome NON raccontarvi Steve Jobs e farci lo stesso un film sopra.
leggi la recensione completa di SredniVashtarPur abbastanza affollato di figure, sostanzialmente è un film tutto concentrato su una sola figura (quella di Jobs), ma che al tempo stesso ha anche la capacità di diventare un documento sulle regole del capitalismo di fine millennio
commento di (spopola) 1726792faccio una previsione: al contrario della Apple, di questo film non ci ricorderemo più tra pochissimo tempo...
commento di giovenostadisturbante
leggi la recensione completa di camillo65Scegliendo un'impronta fondamentalmente teatrale, Boyle descrive la figura di "Mr. Apple" in 3 diversi archi temporali, di 3 passaggi fondamentali, attraverso 3 diversi faccia a faccia. I dialoghi di Sorkin fanno la differenza, le eccezionali performance esaltano, ma è l'atipicità di fondo a rendere genuino il tutto...
leggi la recensione completa di _Rocky_Steve Jobs: luci e ombre di un originale visionario.......
leggi la recensione completa di GIMON 82Danny Boyle vince con classe la sfida con il biopic.
leggi la recensione completa di elche99Ottimo anti-biopic che aggira brillantemente i luoghi comuni del genere: non il racconto della vita di Steve Jobs ma Steve Jobs stesso, luci e ombre comprese. Densa opera di stampo teatrale, che l'estro di Boyle sa rendere cinema interessante e moderno.
commento di Utente rimosso (Cantagallo)L'accoppiata Boyle-Sorkin ci regala semplicemente il miglior "biopic" dai tempi di "The Social Network".
leggi la recensione completa di HumbugLuci ed ombre nel raccontare un trentennio di vita del re Mida del pc. L'uomo che ha contribuito più di altri a trasformare le nostre esistenze: la lotta per l'affermazione dei suoi progetti,la vita privata piuttosto contraddittoria, i tentativi ostinati di un angelo custode provvidenziale nel cercare di tenerlo entro i binari della ragionevolezza.
leggi la recensione completa di alan smitheeSi potrebbe aggiungere un sottotitolo del tipo: “l’uomo dietro il mito” che per quanto sgradevole è adatto a rendere l’idea delle intenzioni che ha il film di Boyle, il quale prova a "demitizzare" la figura di Jobs, affrescando in due ore di gran ritmo la sua personalità.
leggi la recensione completa di ange88"come mai ti considerano un genio, quando tutto il lavoro l'ho fatto io?"; "perché tu sei il primo violino, ma io sono il direttore d'orchestra!" (scambio di battute fra Jobs e Wosniak)
leggi la recensione completa di champagne1