Regia di Pietro Germi vedi scheda film
Germi dopo "Il ferroviere" sceglie un registro più intimista (cosa che, per inciso, gli costò anche critiche di natura politica) scandagliando con efficacia la nascita e morte di un amore clandestino tra l'operaio Andrea (interpretato dallo stesso regista) e la giovane Rita (la brava Franca Bettoja), un legame che nulla può davanti al ritorno del protagonista nelle braccia della moglie. Ma con il suicidio dell'amante ed il temporaneo allontanamento della consorte, nulla sarà più come prima, ed il vaso andato in mille pezzi della serenità familiare sarà ricomposto malamente, specchio di un passato duro da cancellare. un film tra i migliori del grande regista, che ricorda in alcuni punti la tragica storia di "Io la conoscevo bene" di Pietrangeli, quell'ineluttabilità di vicende votate a finire male, il senso di vuoto che, pur nel contesto di una Roma corale e chiassosa, restituisce tutto il silenzio di un'esistenza sconfitta.
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