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L'uomo di paglia

Regia di Pietro Germi vedi scheda film

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La recensione su L'uomo di paglia

di Baliverna
8 stelle

ANTICIPAZIONE DEL FINALE - Mi è piaciuto molto, e anzi lo considero il più bel film di Germi, subito seguito da "Un maledetto imbroglio". L'elemento migliore sembra essere l'estrema credibilità degli eventi e dei personaggi, come pure la definizione specialmente dei due amanti. Il tutto avviene in modo molto realistico, e certe scene sono quasi taglienti per la loro verità: si pensi ai vari confronti muti tra i due coniugi, certi duetti col collega (Urzì), i sotterfugi perché non si sappia in giro. Le situazioni ricordano neppure troppo da lontano certi film di Woody Allen, solo che forse il tono e l'atmosfera sono diversi. Germi riesce secondo me ad andare alla verità delle situazioni e dei personaggi, e coglie con acume morale e psicologico gli aspetti di questa storia di cui la realtà presenta diversi esempi simili.
Ho trovato molto ben rappresentati i diversi gradini discendenti per i quali il protagonista si lascia invischiare dalla passione. Prima di saltare in quella storia con tutti e due i piedi ha un ultimo, inascoltato monito della coscienza: "sentii dentro di me una voce che mi diceva di fermarmi e di dimenticarla, ma andai avanti". Alcune scene che mi hanno colpito sono la scenata alla trattoria, lei che implora un incontro segreto e lo aspetta fuori dal lavoro, la moglie che scopre del profumo di donna sulla maglia del marito, la confessione del tradimento in chiesa.
Germi lo trovo assolutamente convincente come attore, e in questo film mi è sembrato molto ben calato nel personaggio. Brave anche le attrici che interpretano moglie e amante (Bettoja e Della Noce), un po' troppo intelligentino e loquace il bimbo.
Mi è piaciuto anche il finale, che non è esattamente lieto. La constatazione che, anche dopo essersi perdonati e ricongiunti, certe esperienze lasciano delle cicatrici indelebili è credo molto vera.
Se "Il ferroviere" non mi convinse appieno, perché secondo me soffre di una certa retorica della povera gente, questo lo trovo un film assolutamente riuscito e credo memorabile, quasi da cinque stellette.

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