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La guerra è finita

Regia di Lodovico Gasparini vedi scheda film

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La recensione su La guerra è finita

di mm40
2 stelle
Italia, 1940. Giulia è contesa fra due amici, Ettore e Claudio. Sceglie quest'ultimo, figlio di un gerarca fascista e destinato molto presto al fronte, e rimane incinta. Anche Ettore andrà in guerra, ma per nulla convinto e, appena possibile, abbraccerà la resistenza insieme a Giulia, che presto diviene la sua fidanzata e ha un figlio anche da lui. La situazione si complica ulteriormente quando i partigiani decidono di attentare alla vita di un gerarca: il padre di Claudio.
 

La guerra deve ancora cominciare nella prima parte del film, quindi scoppia e continua a svolgersi per quasi tutta la restante sua durata: il titolo effettivamente c'entra poco, pur con l'attenuante che la resistenza non è stata mai considerata una vera guerra, quantomeno civile: ma non è questo il luogo per tali discussioni; è comunque il lavoro in sè a generare più di una perplessità, a prescindere da questi dettagli. Melodramma in salsa bellica, La guerra è finita propende verso punte estreme di patetico in tutta la sua trama, rischiando così di minimizzare - involontariamente, certo - la tragedia del secondo conflitto mondiale e a sembrare meno critico del necessario nei confronti del fascismo e delle sue devastanti conseguenze. Beppe Fiorello il 'buono', Alessandro Gassman il 'cattivo' e in mezzo, contesa dai due e dal destino impazzito di quegli anni tremendi, Barbara Bobulova; nel cast compaiono anche Toni Bertorelli, Valeria D'Obici e Sara Franchetti. Sceneggiatura di Massimo De Rita e Mario Falcone, per un prodotto espressamente televisivo (sponda Rai) nella confezione: due puntate da cento minuti ciascuna, ritmo e dialoghi facili a seguirsi, un retrogusto costante di buoni sentimenti. Gasparini era già un'autorità in materia di fiction tv; in quel periodo ne licenziava una all'anno per la tv di Stato. 2/10.

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