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Modesty Blaise

Regia di Reza Badiyi vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Modesty Blaise

di Marco Poggi
6 stelle

Secondo tentativo, dopo il film di quindici anni prima con Monica Vitti, diretto da Joseph Losey, di portare dal vivo il personaggio di Peter O'Donnell, anche questo fallito. Non per colpa degli attori (Ann Turkel e Lewis Van Bergen - Modesty Blaise e Willie Garvin - sono volti noti degli anni'80 e la Turkel come dark lady ha dimostrato, diverse volte, di cavarserla bene in quel ruolo), ma del soggetto: troppo parlato, troppo breve e poco d'azione. La trama della ragazza impaurita ed esperta di computer presa di mira da un gruppo di terroristi informatici (fa ridere la parola "informatici" nel 1982, visti i computer messi a disposizione dalla produzione)  è solo il pretesto per introdurre i due eroi, più l'eclettico sir Gerard Tarrant, qui trasformato da capo del servizio segreto inglese a papavero della CIA, impersonato da un poco convincente Keene Curtis. Il produttore Barney Rosenzweig col debole per le detective private e le poliziotte (sue la prima stagione tv delle "CHARLIE'S ANGELS", quella con Farrah Fawcett, e "CAGNEY & LACEY - NEW YORK NEW YORK"), steccò con quest'avventuriera un pò ladra e un pò spia, a causa dei troppi cambiamenti, rispetto al fumetto e ai romanzi (la Modesty Blaise della Turkel, per esempio, ha il quartier generale in California e non a Londra), cosa che fece infuriare il fin troppo pretenzioso O'Donnell, che si dichiarò deluso come nel 1966. Che dire?  Sarà  la maledizione di Modesty Blaise, che è la fortuna di James Bond, oggi alla sesta cine-incarnazione!  Questo film tv, però, è un tipico prodotto degli anni'80, di come se ne vedevano a quei tempi in America, curioso e modesto - come da titolo -, ma né brutto, nè bello. Ann Turkel non ha l'autoironia della Vitti, ma si rivela comunque adeguata e più...odalisca, nel ruolo di Modesty Blaise. Carolyn Seymour,  come cattiva, si limita  a farsi fare la pedicure dal suo amante-culturista tutto muscoli e niente cervello e a baciare i serpenti, come se volesse sgattaiolare via al più presto. Simpatici il Willie Garvin di Van Bergen e  l'autista Weng di Sab Shimono. Un pò  gigione il Leo Bazin di Charles Cioffi. Una curiosità:  per le scene d'azione venne chiamato il "professor" Teru Tanaka, grosso wrestler hawaiiano pelato che, fra gli anni'70 e '80, faceva sempre la parte del gigante cinese cattivo, ma il suo contributo è minimo. Film che si lascia guardare, ma anche dimenticare.

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