Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film
Come di consueto Verhoeven provoca e attacca ma senza una sceneggiatura credibile non convince in pieno 6 FREDDO
Provocazione antiborghese di Verhoeven, guardando ai modelli eccellenti e collaudati di Haneke (ma con meno rigore) e Chabrol (ma con meno stile), messa in scena con il consueto coraggio. Dunque un thriller con venature stranianti da commedia, il tutto sorretto dalla Huppert, ormai completamente a suo agio in questi ruoli glaciali e perversi (vedi ancora Haneke e Chabrol appunto...). Su di lei (Elle appunto...) niente da dire, però la traccia gialla ed in generale il racconto è il punto debole dell'intera operazione. Ma il regista mira (come sempre) all'effetto shock del soggetto per impostare un classico attacco alle autodifese dello spettatore, trascurando purtroppo il ridicolo involontario generato dalla semplicità-banalità dello script. Quindi Elle rimane un film duro e sfacciato eppur incapace di slanci originali al di fuori della propria natura schematica e programmatica. Una natura fredda, anzi congelata, nell'ennesima rappresentazione finale di una borghesia falsa e ipocrita in balia degli istinti e schiava della supremazia sociale e fisica. Va bene, ok. Però non basta una solita gigante Isabelle Huppert per nascondere dei contenuti veramente fragili e telefonati, perché quello che rimane alla fine, oltre a dei bei pugni nello stomaco (messi in preventivo) è un senso di incompiutezza frustrante.
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