Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film
Film adulto molto interessante, con una protagonista straordinaria.
Chissà se gli italiani (o anche in USA, perché no) rifaranno questo film, come è uso ormai fare quando c’è un buon film francese che ha successo. Ma non credo, sia per i temi trattati, sia perché bisognerebbe trovare un’altra attrice come la Isabelle Huppert, che non solo regge il film sulle spalle, non solo è di una bravura esagerata, ma ha pure una disponibilità totale sul set, dato che appare spesso con le tette di fuori, in vari atteggiamenti scabrosi e non credo proprio abbiano usato un body double, come si dice adesso, una controfigura per sparussola e culo o per quando si masturba. Scene, va detto, totalmente calate nel film e per nulla gratuite, anzi essenziali per fare meglio capire che tipo è la protagonista del film, una sorta di simpatica anaffettiva vagamente squilibrata. Si narra di come la stessa venga violentata a inizio film, di come cercherà di trovare il colpevole e dei rapporti che si instaureranno col malvivente, l’amica, il figlio, l’amante, i colleghi…Insomma un film molto “pieno”, senza pause e decisamente interessante, con l’Huppert magnetica più che mai. Dirige Verhoeven, una decina d’anni dopo il bel Black book e una vita dopo L’uomo senza ombra, Starship troopers, Basic Instinct, RoboCop e altri.
La critica è andata, generalmente, in visibilio, pure al grande pubblico è piaciuto e a me anche, dato che darò 8. Incassi di nicchia, partecipò senza successo a Cannes (vinse Io, Daniel Blake, che gli è inferiore); la Huppert fu acclamata tanto da partecipare all’Oscar come attrice protagonista, e con un film non in inglese, cosa rara (battuta da Emma Stone per La la land…no, era meglio la Huppert). La Isabelle però si portò almeno a casa il Golden Globe, e lo stesso fece il film come migliore film straniero.
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