Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film
Qualche perplessità durante la visione c'è stata, ma nel complesso non me la sento certo di smentire il buon risultato raggiunto da Paul Verhoeven con "Elle", che resta forse uno dei suoi film migliori. Il regista olandese ha adattato un controverso romanzo francese di Philippe Djian in una pellicola che in apparenza si rifà al thriller hitchcockiano con venature morbose, ma in realtà è un sapiente mix di generi, con una satira antiborghese pronunciata in maniera acida ma al tempo stesso sorridente, dove spesso fa capolino il fantasma di Luis Bunuel. È un film spiazzante, a tratti duro e inquietante, a tratti eccessivo fino al rischio di un ridicolo calcolato, soprattutto nelle scene con la madre che va col gigolò e viene duramente contestata dalla figlia, ma comunque non gratuito, efficace nella sua provocazione. Verhoeven dimostra di saperci fare dietro la camera anche meglio rispetto ai suoi film americani, con una maggiore attenzione al dettaglio psicologico nella sceneggiatura, ritmo ben dosato, una buona galleria di personaggi fra cui spicca ovviamente la Michele di Isabelle Huppert, attrice che lavora di fino, che non spreca mai un'espressione come nei migliori film di Chabrol, qui premiatissima e acclamata dalla critica di mezzo mondo, come del resto il film. Fra i caratteristi i migliori mi sono sembrati Charles Berling e Laurent Lafitte della Comedie francaise nel ruolo ambiguo di Patrick. Un film che non va assolutamente spoilerato, un'opera che potrà destabilizzare i palati del pubblico che cerca opere più convenzionali, ma un risultato che attesta la felicità creativa dell'autore, spesso sottovalutato o contestato, e che qui ha trovato una musa con cui è entrato perfettamente in sintonia. Non un capolavoro, ripeto, ma certo da vedere; la Huppert è stata candidata all'Oscar, ha vinto il Golden globe e il Cesar per il film, e ha aggiunto un ulteriore tassello a una filmografia molto ricca in cui ha lavorato con molti degli autori più importanti del cinema contemporaneo in opere spesso coraggiose e disturbanti.
Voto 8/10
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