Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film
Un film sgradevole che lascia con l'amaro in bocca
Il film comincia subito con un pugno allo stomaco: buio, urla, grida, uno stupro in atto. Procede poi tutto sulle spalle di Isabelle Huppert che interpreta il suo solito ruolo di donna in carriera, dura, odiosa e anaffettiva. Attorno a lei una pletora di personaggi tutti negativi, segnati da oscure perversioni, deboli o incapaci di stabilire relazioni gratificanti con chi li circonda. Un film sgradevole, che infastidisce dalla prima all'ultima scena. Una trama poco consequenziale, con risvolti drammatici incongruenti e antefatti eccessivi e incredibili. Alle volte è talmente eccessivo da risultare quasi umoristico. Ed è anche eccessivamente lungo.
Niente si salva: nessun affetto - né filiale né materno né per il marito o l'amante; nessun ideale; nessuna pietà. Due ore e mezza in compagnia di un personaggio decisamente antipatico, anzi, insopportabile, sono decisamente troppe.
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