Regia di Stephen Frears vedi scheda film
'Florence' (Meryl Streep, che con questa interpretazione raggiunge l'incredibile ventesima nomination all'Oscar, record difficilmente avvicinabile da altri attori o attrici ma forse battibile da lei stessa negli anni a venire...) è la parziale biografia della stravagante ereditiera e cantante lirica Florence Foster Jenkins, la cui 'dote' precipua era l'incapacità pressoché totale di azzeccare una nota che fosse una nelle sue esibizioni, che riscuotevano un notevole successo di pubblico.
Il film è diretto con gusto teatrale, con personaggi che entrano ed escono dall'inquadratura e spesso 'recitano' all'interno di quella che è già di per sè una recita, e approccio da commedia, che vira verso il dramma nel (bel) finale, da Stephen Frears, che negli ultimi anni si è specializzato nel realizzare opere imperniate su persone realmente esistite (Lance Armstrong in 'The Program', Philomena Lee in 'Philomena', Ali in 'Muhammad Ali's Greatest Fight').
Il film - molto accurato dal punto di vista della ricostruzione di un'epoca (la New York degli ambienti sofisticati degli anni '40, ricostruita con cura da Alan McDonald e i suoi collaboratori) e dell'abbigliamento e dei costumi (a opera di Consolata Boyle, candidata anch'essa all'Oscar) e delle acconciature, tutte parecchio kitsch, della stonata performer - ha un gusto volutamente retrò e si concentra (lo script è di Nicholas Martin) sugli ultimi anni di vita di Florence, segnati dalla sempre più debilitante sifilide trasmessale dal primo marito, che le aveva fatto perdere del tutto i capelli, ed in particolare sui preparativi di un concerto alla Carnegie Hall, la scelta di un pianista che la accompagnasse, che alla fine vertì su Cosmè McMoon (Simon Helberg, una sorpresa, con un'ottima prova, impostata sull'ironia del ruolo) e tutti i sotterfugi del marito attore St. Clair Bayfield (Hugh Grant, molto bravo anche lui ma ancora una volta ignorato dai membri dell'Academy) per non far scoprire alla moglie la reale qualità delle sue performance, abbinati alle sue scappatelle extra-coniugali con le sue amanti.
Impeccabile (ma un quarto Oscar sarebbe sinceramente 'troppo', per questa prova) la prova di Meryl Streep che, dotata di notevoli doti canore, ascoltate in tante pellicole, avrà sicuramente dovuto metterci tanto impegno per poter riuscire a fare degli acuti così fuori tono come quelli che si ascoltano durante le sue vere e proprie apparizioni ai concerti, con il pubblico che trattiene a stento le risate, e apprezzabile, come detto il cast di contorno, attento però a non intralciare il one-woman show della protagonista.
'Florence' rientra tra quei film che, senza essere entusiasmanti, paiono fatti apposta per usare l'aggettivo 'carino'.
Voto: 6,5.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta