Regia di Stephen Frears vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016 - SELEZIONE UFFICIALE
Florence alias Marguerite alias Florence Foster Jenkins.
Quegli astuti dei francesi hanno battuto sul tempo Hollywood e nel 2015 hanno presentato con successo alla Mostra di Venezia "Marguerite", per la regia di Xavier Gianni li, che narrava, trasportando in Francia e con diverse licenze da libero adattamento, la vera storia della ricca signora Foster Jenkins, ribattezzata con il nome del film e debitore del suo positivo accoglimento tra stampa e pubblico, all'interpretazione divertente, ironica e divertita della valida Catherine Frot.
Gli americani riprendono il progetto è grazie all'interessamento di un regista affidabile e garanzia di qualità, oltre che di un certo appeal commerciale che non gli toglie autorialita', ecco che parte pure il progetto successivo di un vero e proprio biopic sugli ultimi anni di vita dell'eredità era inglese Florence.
La scelta di attribuire la parte all'attrice più nota ed apprezzata dell'ultimo trentennio, fa sì che il pubblico riesca ad entusiasmanti, come è successo questa sera all'anteprima all'Auditorium Parco della Musica per la Festa del cinema 2016.
Applausi a scena aperta per l'attrice presente in sala, scene di delirio divisione oggi sempre più rare a favore di una star discreta e pacata che si comporta da grande signora di classe.
La storia del film probabilmente la conoscete anche senza aver visto Marguerite, o comunque troverete semplice accedere alla trama nel suo dettaglio.
Il film, dal buon budget, si giova di scenografie accuratamente ricostruite per una ambientazione impeccabile anni '40: il duetto di divi è affiatato ed impeccabile; la storia più complessa e strutturata del capostipite francese.
Meryl Streep esilarante, ma pure drammatica nel rendere la figura di una donna ostinata che non vuole capacita risposta di apparire ridicola, ma anche di una donna frivola solo in apparenza, vittima invece di soprusi e cattiverie le cui conseguenze è destinata a portarsi accanto fino alla fine.
Risate, divertimento, ma anche malinconica tristezza, sfaccettature che il bravo Frears, di fatto quasi sprecato qui in questo biopic, se si pensa soprattutto alle sue direzioni anni '80 e '90 ( cito solo My beautiful laundrette, Relazioni pericolose e Rischiose abitudini, per rivelarsi i miei preferiti in assoluto) riesce ad alternare e rappresentare con disinvolta intensa partecipazione.
Nel cast, senza nulla togliere alla coppia Streep/Grant, insieme per convenienza reciproca, è ben vero, ma anche per amore disinteressato e puro, come capiremo, spicca per simpatia, espressività stralunata e surreale, il giovane Simon Helberg, davvero eccezionale nel recitare l'ambizioso ma timidissimo giovane maestro di musica a cui spetta la condanna (venduta come privilegio) di suonare accompagnando la voce "indimenticabile" di Florence: al simpaticissimo attore va il merito delle più convinte risate riscontrate tra il pubblico nei molti momenti spassosi del gustoso, leggerissimo film.
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