Regia di Garth Davis vedi scheda film
A un passo dal capolavoro, un film bellissimo che tocca molte corde, e passi da una totale indignazione a un ruscello di lacrime, perchè è (stato) tutto vero.
Filmone imperdibile. Lasciate stare i commenti di parte della critica, alcuni veramente ridicoli. Filmone assolutamente imperdibile. Ha un unico piccolo difetto, nella seconda parte, con l’alternanza pensieri / azioni, giovane / adesso durante la ricerca (chi l’ha visto capirà), un parallelismo inutile che non aggiunge nulla e che non è venuto bene. Basta, stop, non do 10 per quel motivo e dunque 9, ok, ma 9+, 9,5 o 9/10? Mah.
Il piccolo bambino cinquenne si perde in India. Già perdersi altrove sarebbero cazzi, ma in India, sono stracazzi. Uno Stato razzista da millenni (le cosiddette caste, una stronzata incomprensibile) che scimmiotta le Nazioni più evolute ma che resta drammaticamente, tragicamente arretrato nelle istituzioni e nella popolazione (non tutta, ovvio), che poi non lo dico io, ma se l’India per Indice di Sviluppo Umano è 131ima, c’è poco da discutere. Fatto sta che il piccolino deve dormire per terra, mentre altri bambini raminghi vengono rapiti nottetempo da adulti con la complicità della polizia (anche in Kim, di Kipling, la polizia indiana non ci fa bella figura, sempre pronta a incularti). Oppure viene avvicinato da altri adulti apparentemente buoni e premurosi per fare la fine..che fine? Boh, chi lo sa, ogni giorno in India circa 220 bambini scompaiono, verranno venduti, verranno uccisi, finiranno ai pedofili, gli fregheranno gli organi, chi lo sa?
Sempre nel film (la storia raccontata è vera) verranno poi fatte delle ricerche, se dio vuole, su questo bambino, per capire da dove venga, dove sia la sua famiglia, ma ricerche possiamo dire del cazzo, fino a che alla fine viene sbattuto in orfanotrofio e anche là deve avere culo, perché è pur sempre un orfanotrofio in India.
Non vorrei aggiungere altro sulla trama, che già dissi troppo, il film va visto. Cast in stato di grazia, film certamente melodrammatico ma al giusto punto, senza esagerare, senza melassa inutile e poi, ri-ricordo, è storia vera, che se fosse un lavoro di fantasia sarebbe inverosimile, tanto è incredibile la storia narrata, ripresa da un libro scritto dallo stesso protagonista. Ok, chiaro, il film è film, per farlo hanno preso i divi, che naturalmente sono più belli e fighi dei personaggi reali, ma questo nel cinema accade da circa un secolo e dunque chi si sorprende forse è una persona dell’800.
Il film ebbe 6 candidature all’Oscar, come film venne battuto da Moonlight, che non ho visto ma che allora deve essere un film incredibile, per essere preferito a questo, a meno che i giurati dell’Academy, come sospetto da tempo, siano divenuti ciechi a forza di farsi seghe, perché di errori incredibili ne hanno già fatti a dozzine.
Ispirata l’interpretazione di Dev Patel, eccellente pure quella di Nicole Kidman, anche se poi tutti hanno fatto il tifo per il piccolo bambino Saroo, l’attorino Sunny Pawar, bravissimo.
Qualche critico ha avuto da ridire, non il grande pubblico che è rimasto entusiasta di questo film, quasi come me. Costi praticamente nulli, incassi quasi dieci volte tanto, dunque anche un bel successo per il cassiere.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta