Regia di Garth Davis vedi scheda film
Le persone che hanno vissuto un’esperienza di adozione, come figli e come genitori, lo sanno. Una delle domande più difficili, che interroga l’umanità intera ed ogni singolo individuo, “chi sono io?”. Il percorso adottivo toglie il respiro, quasi sempre, a qualsiasi tentativo di cercare una risposta. Un tentativo avviluppato nell’oblio di un passato inconoscibile e indicibile. Un passato che è lì, ma non sai come affrontarlo: lo interroghi, lo cerchi, lo evochi, lo sogni, lo trasfiguri, lo impacchetti, lo riponi, lo respingi, lo nascondi... Le storie di adozione evolvono assieme ai traballanti ed incerti modi in cui chi ci sta dentro gestisce questo rapporto. Quella di Saroo è una di queste storie. Una storia in cui scorre un’umanità straripante. Emoziona. Tanto. Forse anche perché racconta di un percorso compiuto. Ma è una storia sottile, rara, unica. Un miracolo, forse.
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