Regia di Otto Preminger vedi scheda film
Forse il miglior Sinatra di sempre, anche grazie alla classe provocatoria di Preminger 7,5 FORTE
Titolo fondamentale per Sinatra (candidatura strameritata all'Oscar), rimasto un classico del genere. Sorprende tuttora per le descrizioni della tossicodipendenza (la crisi d'astinenza, i personaggi squallidi di contorno...) e per lo stile, dove nulla è lasciato al caso: le inquadrature, le locations, le musiche, la fotografia, i titoli iniziali. Peccato solo per la storia (da un romanzo) che perde mordente e credibilità con il crescere del buonismo e del meccanismo simil-noir. Però che regia! Tutta concepita in interni, domando la carica decisa degli attori e degli spazi, capaci di trasmettere la base malata e putrida di queste storie, dove la rinascita è l'uscita obbligata dal giro e quindi la fuga. E chi non vorrebbe farsi salvare da Kim Novak?
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