Regia di Otto Preminger vedi scheda film
Un film di Preminger poco riuscito, nonostante la presenza di un Sinatra abbastanza in parte e di un tema forte, quasi mai affrontato dal cinema americano negli anni cinquanta. Il regista non sembra sapersi decidere tra il realismo e il dramma a forti tinte, tutto ricostruito in studio. Molti elementi sembrano affastellati, anziché disposti per dare vita a una vera progressione drammatica; Kim Novak è poco credibile come eintraineuse da quattro soldi che si divide tra un tossicodipendente e un alcolizzato; la guarigione finale di Machine è troppo miracolistica, ma la seconda parte del film è abbastanza avvincente (voto: 6-). (26 maggio 2008)
Un ex giocatore di poker esce dalla clinica in cui si è disintossicato dalla droga. A casa l'attende la moglie che si finge paralizzata per tenerselo vicino. Lui vorrebbe entrare in un'orchestra di jazz come batterista, ma viene risucchiato dal mondo delle carte.
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