Regia di Giulio Petroni vedi scheda film
Lui è omosessuale, lei ninfomane; si sono sposati un anno fa, ma il matrimonio è chiaramente una farsa alla ricerca di una problematica 'normalità'. Quando nella vita dell'uomo si riaffaccia un vecchio amante che non disdegna la compagnia femminile, la situazione si complica e non poco.
Giulio Petroni non ha diretto molti film, nè ha prodotto titoli memorabili (se si esclude probabilmente Tepepa, 1969); il suo marchio in un certo senso autoriale, però, è sempre stato evidente, anche nei prodotti di cassetta o in quelli, come Labbra di lurido blu, che si inserivano furbamente nel filone in voga in quel momento. Thriller psicologico con annesso 'studio della devianza' in campo sessuale, la pellicola vive purtroppo di stereotipi già all'epoca antiquati, destinati a venire soppressi (o soppiantati da altri!) nell'arco di qualche tempo. Ma la trama regge discretamente e i personaggi, se si escludono queste frivolezze nella caratterizzazione psicologica (almeno una ce l'hanno, insomma), funzionano, risultano sufficientemente vivi; la sceneggiatura è firmata dal regista insieme a Franco Bottari, che è anche lo scenografo qui (mentre Petroni cura il montaggio). Nel cast spiccano i nomi di Lisa Gastoni, Corrado Pani, Helene Chanel, Jeremy Kemp, Gino Santercole e Silvano Tranquilli; sul versante tecnico, colpisce quello di Ennio Morricone per la colonna sonora, anche se ha fatto di meglio (e questo vuol dire poco, in effetti, considerando il suo curriculum). Nel complesso un prodotto esteticamente curato, dai contenuti un po' ingenui. 3,5/10.
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