Regia di John Schlesinger vedi scheda film
Parte quasi come una commedia, ma si trasforma presto in una storia drammatica; merito del personaggio di Voight, che si scontra testardo ed ingenuo (fondamentalmente stupido) con una realtà ben diversa da quella che lui si aspetta, e decisamente più crudele. Il resto lo fa la 'spalla' (che spesso è il vero protagonista) di Hoffman, in una delle sue più memorabili interpretazioni: cinismo e amicizia possono convivere? Qui pare di sì, e forse anche per questo il film difetta un minimo di profondità, come risulta inoltre dal finale presumibilmente strappalacrime, che vede morire Rizzo esattamente quando il suo sogno di sempre (raggiungere la Florida) si realizza. In realtà il tono patetico inonda lo schermo e non lascia spazio a qualche giusta considerazione finale (la tremenda realtà in confronto ai sogni giovanili, oppure lo scontro fra determinata, spietata metropoli e dormiente provincia; la morale è comunque poco ottimista, per lo meno nei confronti del 'sognatore-che-si-crede-svezzato' Voight).
Ingenuo ragazzo texano lascia il paese per cercare fortuna nella metropoli, speranzoso di fare soldi come gigolo. New York si rivela invece per lui un covo di insidie e l'unico con cui riesce a legare è un italoamericano di nome Rizzo, delinquentello tisico che lo coinvolge nei suoi piccoli furti per sopravvivere. La salute di Rizzo peggiora e così, con il ricavato di una rapina, i due riescono ad andare in Florida, la terra dal clima ideale per il ladruncolo morente.
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