Joe Bucker approda a New York, dal Texas, convinto di poter fare quattrini a palate grazie alla sua esuberante virilità da mettere a disposizione di donne sole. La realtà del "mestiere" si rivelerà molto diversa e molto più amara. Nella giungla metropolitana, Joe trova un vero amico nel tisico Rico. Nella vana speranza di poterlo guarire, Joe accompagnerà Rico nel suo ultimo viaggio verso la Florida.
Note
È stato un film di culto degli anni '70, resta uno dei più lucidi e spietati ritratti di New York, e nello stesso tempo l'analisi di una amicizia che cerca di riscattare l'uomo dai bassifondi delle sue passioni. Celebre colonna sonora di JOhn Barry. Oscar per il miglior film, la miglior regia e la miglior sceneggiatura.
L'ho visto spinto dal voto alto di filmtv. Non aggiungo nulla agli altri commenti, la regia è gli attori sono di alto livello, splendida la musica. Il gusto estetico a tratti psichedelico tipico di quegli anni appesantisce un pò la narrazione. Chi si aspetta uni film più canonico potrebbe restare deluso dalla 'stranezza' di molti passaggi.
Dramma metropolitano sulla solitudine, l'egoismo e il consumismo con una coppia di interpreti tanto mal assortiti quanto efficaci nei loro rispettivi ruoli agli antipodi. A suo modo un amaro spaccato dell'epoca. Il tema musicale della colonna sonora fece gran fortuna.
Poteva essere il sogno dolce amaro di un ingenuo provinciale in città, un "Bus stop" aggiornato all'era permissiva, è, putroppo, il patetico calvario di un freak metropolitano affidato a un nuovo attore trasformista a caccia di Oscar.
Storia di amicizia, di caduta e di riscatto, in uno dei film fondamentali di fine anni Sessanta, girato in America da un regista inglese, già alfiere del free cinema. Grandi anche i due interpreti.
Un film immenso. voto: 9Attori, regia e trama straordinari. Un Hoffman così si può paragonare ai massimi livelli di De Niro e Pacino, e all'epoca era un attore superbo.
Storia di un'amicizia fra due emarginati, un gigolò proveniente dal Texas che si illude di far quattrini svendendo il proprio corpo a signore danarose, e una specie di accattone ammalato di tisi che tira a campare nel sottobosco di New York. Finale triste ma assai commovente. Premiato con gli Oscar più importanti fra cui miglior film e miglior regia, è una pellicola di taglio decisamente più… leggi tutto
Parte quasi come una commedia, ma si trasforma presto in una storia drammatica; merito del personaggio di Voight, che si scontra testardo ed ingenuo (fondamentalmente stupido) con una realtà ben diversa da quella che lui si aspetta, e decisamente più crudele. Il resto lo fa la 'spalla' (che spesso è il vero protagonista) di Hoffman, in una delle sue più memorabili interpretazioni: cinismo e… leggi tutto
Bill, un ragazzone del Texas, decide di voler uscire dal provincialismo, attratto dallo straordinario fascino della Grande Mela, dove si trasferisce a fare il gigolò. Arrivato a New York, i suoi metodi, e le sue previsioni sostanzialmente sbagliate, gli prospettano una vita totalmente differente, fatta di stenti, difficoltà e di un’amicizia con l’italoamericano… leggi tutto
Film (e in alcuni casi serie televisive) ambientati in grandi città e con un attenzione particolare verso l'ambientazione metropolitana-urbana a livello registico e fotografico.
Questa lista (in continuo…
con Dustin Hoffman e il padre di Angelina Jolie e lei non mi piace niente. fa gigolo a New York .
È quello di dustin fa piangere perché fa l ammalato così è uno povero è un'amicizia vera e lui pero lo chiama zozzo .poi nel mentre alla fine fa piangere. vedetelo
è tanto che non lo fanno vedere in televisione peccato
L amicizia tra due emarginati della società che si fanno forza a vicenda in una città ostile e distante è descritta con grande realismo e empatia. Miglior film, migliore sceneggiatura e miglior regia conseguito ai premi Oscar danno il senso di quanta grandezza e umanità può dare questo film. Hoffman straordinario nel ruolo dello storpio astuto e…
Joe, un giovane che ama vestirsi da cowboy (Jon Voight) decide di lasciare la piatta vita di provincia per cercare fortuna a New York. La sua idea è quella di improvvisarsi gigolò per donne facoltose e compiacenti. Giunto nella Grande Mela, mentre si rende conto che il suo progetto non è di facile realizzazione, si imbatte in Rizo, detto anche Sozzo (Dustin Hoffman), un…
Poesia urbana nerissima, che distrugge il sogno americano. E arriva in quell'anno che fu iconico sotto tanti aspetti politici sociali e cinematografici. 1969.
Un uomo scappa dalla provincia per andare a New York in cerca di successo facendo il gigolò. Troverà un disperato per amico (Dustin Hoffman fenomenale) in una città fredda e che fagocita ogni cosa. Capolavoro senza se…
Spesso ci si lamenta degli adattamenti italiani dei dialoghi dei film stranieri. Ma è innegabile che trasportare in un'altra lingua e cultura il… segue
Joe Buck è un giovane abitante del Texas; convinto di poter guadagnare con facilità grazie al proprio piacente aspetto fisico e ad un look da cow-boy, si reca a New York con l'idea di fare il gigolò. "Lavorativamente" le cose non vanno come previsto, ma trova un amico, Rico, che sceglie di accompagnare in un ultimo viaggio. Film estremamente duro; il regista John Schlesinger…
Post ironico, ovviamente caustico, moderatamente icastico, sperabilmente estatico
Ordunque, ordunque.
Una grave tragedia ha colpito il nostro fragile mondo (non so dire, però, in quanti se ne…
Gli anni passano ma il cowboy di mezzanotte sui marciapiedi di New York raccontato da Schlesinger invecchia benissimo e continua ad avere quell'aura da cult movie epocale che chiuse gli anni sessanta aprendo i confini della New Hollywood nella decade successiva.
Dopo anni di leggende in celluloide sugli eroi a cavallo del vecchio west uscì questo film che in maniera…
L'altra faccia della medaglia, rispetto ad "American gigolò"della prostiutuzione coniugata al maschile, quella perdente per intenderci.Non ci sono ricche e mature signore da sedurre per fare cassa, ma una metropoli ostica, degradata e degradante.Il nostro antieroe,solo in balia di una New York spietata e violenta, scenderà tutti i gradini della sua…
Come dicevo il primo maggio dello scorso anno presentando la prima selezione, non si tratta sempre di CAPOLAVORI con la lettera maiuscola, cioè riconosciuti tali a furor di popolo (e/o di…
Qualche giorno fa lessi la bella e accorata recensione di @Badu D Shinya Lynch su "Der Freie Wille": fui talmente colpito dall'intensità del suo coinvolgimento emotivo che procurai di vedere il film il giorno…
Decine, in Splendor, sono i riferimenti ad altre pellicole, attraverso locandine, citazioni, frasi, sequenze, etc...
In questa playlist raccolgo i film omaggiati da Scola, ordinandoli per data di distribuzione. Come…
Si ha sempre paura delle lacrime. E non si dovrebbe. Sarà che gli anni passano, le certezze diminuiscono, i ricordi urlano (anche quelli belli): negli ultimi tempi mi scopro a commuovermi diverse volte guardando…
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Commenti (19) vedi tutti
L'ho visto spinto dal voto alto di filmtv. Non aggiungo nulla agli altri commenti, la regia è gli attori sono di alto livello, splendida la musica. Il gusto estetico a tratti psichedelico tipico di quegli anni appesantisce un pò la narrazione. Chi si aspetta uni film più canonico potrebbe restare deluso dalla 'stranezza' di molti passaggi.
commento di MaurisurfDramma metropolitano sulla solitudine, l'egoismo e il consumismo con una coppia di interpreti tanto mal assortiti quanto efficaci nei loro rispettivi ruoli agli antipodi. A suo modo un amaro spaccato dell'epoca. Il tema musicale della colonna sonora fece gran fortuna.
commento di Fanny SallyDevastante... Bellissimo
commento di frankdeniroInsipido polpettone americano, ho faticato ad arrivare a metà film, ma v.f.c. !! voto 3
commento di stokaiserDrammatico fa piangere
leggi la recensione completa di Utente rimosso (Graziella2)Anche se è un film datato, resta ancora oggi molto godibile. Il suo contenuto fa riflettere. Visione consigliata. Voto: discreto.
commento di Yusaku87Uno dei migliori film statunitensi di sempre.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiFilm duro e crudo, con un buon Hoffmann
leggi la recensione completa di Furetto60Poteva essere il sogno dolce amaro di un ingenuo provinciale in città, un "Bus stop" aggiornato all'era permissiva, è, putroppo, il patetico calvario di un freak metropolitano affidato a un nuovo attore trasformista a caccia di Oscar.
commento di michelStoria di amicizia, di caduta e di riscatto, in uno dei film fondamentali di fine anni Sessanta, girato in America da un regista inglese, già alfiere del free cinema. Grandi anche i due interpreti.
commento di sasso67Uno dei miei film preferiti. Commovente amicizia tra il bel provincialotto e il navigato Dustin. Visto più volte ma lo rivedrei ancora.
commento di Artemisia1593e' proprio un bel film
commento di danandre67Un grande Hoffman in un bellissimo film.Splendida la colonna sonora
commento di antonio de curtisUn film immenso. voto: 9Attori, regia e trama straordinari. Un Hoffman così si può paragonare ai massimi livelli di De Niro e Pacino, e all'epoca era un attore superbo.
commento di AxerothBellissimo
commento di climberStraordinari i due interpreti. Amaro il finale.
commento di screamanche questo non era male
commento di lucreziaborgiaXMolto bello e molto triste, un po' macchinoso in alcuni punti e troppo drammatico nel finale, ma certametne un classico da vedere e rivedere…
commento di RageAgainstBerlusca