Regia di Dziga Vertov vedi scheda film
Falso documentario (poichè c'è un'effettiva messa in scena, le situazioni sono verosimili, ma non reali), esercizio di stile di Vertov che dettaglia la quotidianità moscovita del 1929, questo film è innanzitutto una specie di manifesto del cinema - in particolare interessato alle sue numerose e variegate possibilità espressive. Il ritmo frenetico del susseguirsi delle immagini ricalca la voracità, l'aggressività, la dinamicità della giornata tipo della metropoli; da antologia il delirante (in sostanza: sperimentale) finale. L'occhio è lo sguardo della macchina da presa, e viceversa: quale la realtà e quale la rappresentazione?
Una giornata a Mosca, dal risveglio al calare della sera. Un "uomo con la macchina da presa" vaga per la città, cogliendo i mille aspetti della quotidianità della capitale russa.
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