Regia di Dziga Vertov vedi scheda film
Una giornata a Mosca, dall’alba al tramonto, inquadrata dall’occhio onnipresente di una cinepresa; alla fine le immagini già girate assumono vita propria e si ripresentano allo spettatore mescolate e con ritmo velocizzato. Il film può essere apprezzato sia come documentario di vita quotidiana in Unione Sovietica ai tempi di Stalin (con alcuni aspetti non banali) sia come manifesto della poetica di Vertov, che porta all’estremo la sua idea di cinema come artificio. Oggi rischia di apparire un po’ formalista, ma all’epoca il cinema era ancora giovane e film come questo erano audacemente sperimentali.
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