Regia di John Huston vedi scheda film
Nell’India di fine ’800, due avventurieri decidono di tentare il colpo grosso: diventare re del Kafiristan, approfittando dell’arretratezza della popolazione e delle divisioni tribali. Huston ripropone la formula collaudata nel Tesoro della Sierra Madre (tanta fatica per nulla) sfruttando la gigioneria di due interpreti come Connery e Caine (nel progetto originario di molti anni prima i protagonisti dovevano essere addirittura Bogart e Gable). Dopo una prima parte picaresca e scanzonata i toni diventano via via più drammatici a partire da quando Connery comincia a prendersi sul serio (perciò è particolarmente grave, nell’edizione italiana, il taglio della scena in cui chiede al compare di non parlargli con troppa confidenza in pubblico, per non sminuire la sua autorità: quello è il momento in cui le loro strade divergono); e alla fine ne risulta una cupa parabola sull’imperialismo britannico e sulla sua pretesa di assumere un ruolo mistico-provvidenziale che giustifichi l’attività predatoria. Piccola curiosità: Kipling compare come personaggio in un film tratto da una sua opera, così come era successo in Gunga Din (1939) di George Stevens.
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