Regia di George Pal vedi scheda film
Libero adattamento di La macchina del tempo (titolo originale del film) di H. G. Wells. La sera del 31 dicembre 1899 un inventore, deluso dalla sfiducia dei conoscenti sulle sue capacità, decide di sperimentare un viaggio nel futuro: nel 1917 trova la guerra, nel 1940 anche, nel 1966 pure (previsione sbagliata, ma all’epoca del film era verosimile); invece nell’802701 tutto pare idilliaco, l’umanità vive nell’ozio a contatto con la natura, ma la verità è più inquietante. Fantascienza naïf ed effetti speciali che oggi sarebbero alla portata di un bambino, ma contenuti seri per quanto un po’ instabili: all’inizio c’è il disgusto di uno scienziato umanista per le applicazioni militari a cui serviranno le sue scoperte, poi il concetto sembra ribaltarsi (di fronte alla totale apatia degli uomini del futuro si rivaluta il nostro mondo, guerre comprese); ma il finale cambia ancora, lascia intravedere l’inizio di una nuova civiltà, è più ottimista che nel romanzo (dove la ragazza moriva, e il viaggiatore nel tempo ripartiva senza che si sapesse dove) ma in fondo anche più giusto. Molto carina la prima parte, ambientata in una realtà ancora riconoscibile (i cambiamenti delle mode e delle stagioni vengono visualizzati su un manichino); la seconda regge finché non si capisce cosa c'è sotto, e a quel punto rimane solo lo scontato combattimento contro i (peraltro inetti) cattivoni. Resta un piccolo mistero: quali saranno i tre libri che lo scienziato porta con sé nel suo secondo viaggio?
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