Buongiorno signori, eccomi con un altro "commento ragionato" presentato sotto forma di recensione per avere quel pizzico di visibilità in più XD, ma andiamo con ordine.
Love & Peace, Sion Sono, 2015
Il buon Sion Sono "imitando" l'iper produttività di un certo Takashi Miike, nel 2015 dirige la bellezza di sei lungometraggi (cinque per il grande schermo uno per la tv) sbizzarrendosi a più non posso. Sion passa dallo yakuza eiga (Shinjuku Swan) al J-horror (TAG) fino ad uno sci-fi altamente introspettivo e socio-politico (The Whispering Star, definito dallo stesso regista il suo film più personale ed autoriale) oppure arriviamo a questo Love & Peace, inclassificabile un po' come tutta la filmografia del nostro poeta, pardon regista bohémien nativo di Toyokawa.
Love & Peace inizia focalizzandosi subito su un episodio estremamente significativo per il Giappone contemporaneo ossia l'aver vinto l'assegnazione delle Olimpiadi del 2020 (il film è stato girato nel 2013); il regista mostra uno show televisivo dove conduttori ed ospiti dibattono sull'avvenimento, evidenziandone l'importanza soprattutto da un punto di vista di crescita economica senza però domandarsi chi realmente beneficerà di quei bonus, di certo non il nostro protagonista: un fallito continuamente bullizzato a lavoro, incapace di reagire.
Dopo pochi minuti il regista focalizza l'attenzione su un altro argomento fondamentale ovvero il ricordo delle atomiche, olocausto nucleare che sembra essere quasi dimenticato dai più giovani al punto da non credere che le bombe siano state realmente sganciate dagli Stati Uniti. Il tutto viene rappresentato con uno stile a tratti surrealista, demenziale e grottesco confezionato da fiaba moderna .
Il film continua ad introdurre tematiche; si parla dell'ambizione umana, una vera e propria bomba ad orologeria poi Sion arriva addirittura a mostrarci alcune logiche dell'industria musicale dove basta davvero poco a creare l'idol del futuro, per giungere alla sua classifica attenzione verso gli emarginati: in questo caso messi in scena attraverso dei giocattoli abbandonati (richiamo simpatico a Toy Story).
PS Il finale si trasforma in un kaiju-eiga... non aggiungo altro.
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