Regia di Don Argott vedi scheda film
Diluito e ripetitivo, orgogliosamente parziale: non un gran documentario.
Ha il gran merito di raccontare la storia della Barnes Foundation, e di fare giustizia al suo fondatore Albert: personaggio molto interessante, medico appassionatosi all'arte, capace di costruire, tra gli anni 10 e 20, una delle più ricche e importanti collezioni di arte impressionista e post-impressionista al mondo, valutata, ad oggi, almeno venticinque miliardi di dollari.
In profondo conflitto morale con la comunità culturale di Philadelphia, costruì la sua fondazione nel 1922 fuori città, in un parco botanico, non come museo ma come scuola d'arte. La lasciò in eredità a una fedelissima allieva, quindi (con dispettosissimo humor) alla Lincoln University, prima università "nera" d'America, esplicitando la sua volontà di mantenere la fondazione nella posizione di allora, e lasciarla aperta al pubblico solo due o tre giorni alla settimana nel rispetto dalle sue funzioni educative.
Il documentario racconta la tormentata vita della collezione dopo la morte di Barnes, e il suo recente trasferimento nel centro di Philadephia, come museo.
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