Regia di John Ford vedi scheda film
Pur non essendo l'ultimo western di John Ford, è opera crepuscolare e riepilogativa dei temi cari al regista. In questo senso si spiega anche la tanto criticata (Tullio Kezich parlò di "spettacolo penoso") scelta di due attori anzianotti per i personaggi dei protagonisti. L'approccio di Ford è sottolineato anche dalla bella fotografia di William M. Clothier) e dal punto di vista un po' eccentrico - si fa per dire - con il quale viene conclusa la sparatoria decisiva. La leggenda sta per prendere il sopravvento e finisce l'epoca dell'epica: l'unico personaggio, il giornalista Peabody, che tenta di usare il linguaggio omerico - apostrofando il bandito con un "ecco Liberty Valance e i suoi Mirmidoni" - viene sonoramente malmenato. E' ben costruito, comunque, questo film che racconta di una parte degli Stati Uniti che si trasforma da prateria in ferrovia, da deserto in giardino, dove il fiore di cactus cede il posto ai fiori più belli e dove i codici della legge riescono (ma quanto faticosamente!) a prendere il posto delle pistole.
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